Colori sparati, personaggi pupazzosi, tanto sangue e uno scenario gotico a tinte grottesche. Difficilissimo catalogare Medical Island , cartone animato realizzato con un misto di 3D al computer e flash (dunque spesso 2D in ambiente 3D) e concepito per una distribuzione in rete.
Raramente l’animazione fa capolino tra i video concepiti per una distribuzione esclusiva in rete: il tempo, il denaro, lo sforzo e la competenza profusi per realizzarlo difficilmente vengono impiegati poi in affari a basso tasso remunerativo come quelli di Internet. Ancor più raramente capita, quindi, che venga concepita una serie i cui episodi non possono essere sviluppati di settimana in settimana (come spesso accade invece per le serie meno organizzate) ma al contrario vanno realizzati tutti insieme e consegnati come un pacchetto chiuso .
Stupisce dunque la perizia, la ricchezza e la complessità di Medical Island , cartone che distribuisce Crackle.com e che viene dalle illuminate menti di Margaret Dean e Michael Polis, produttori responsabili in passato di progetti per la televisione molto tradizionali (Scooby Doo e uno spin-off dei Muppet) ma anche più di frontiera (la serie animata di Batman e MirrorMask). Competenze di prim’ordine per una serie che non solo si fregia di una fortissima ricerca visiva e d’animazione ma che ha anche una storia elaborata e un modo di spiegarla e dipanarla lungo 18 episodi. Numeri che fanno invidia ai migliori progetti per la rete.
Ancora una volta stupisce come un contenuto simile sarebbe impensabile al di fuori di una fruizione in rete. Pensare a Medical Island come un unico lungometraggio o immaginarlo come una serie animata tradizionale ne stravolgerebbero la natura e il fascino. La serie infatti non si appoggia a nulla di già visto per modalità di racconto e si inserisce invece nel filone dell’animazione in flash , la quale, nata per gli elementi multimediali delle pagine internet, si è lentamente evoluta per contenuti sempre più complessi ma sempre con scopi commerciali precisi fino a che non si è cominciato ad utilizzarla per fare storie. A quel punto però l’evoluzione del suo linguaggio era stata segnata molto più dall’animazione pubblicitaria della rete che dal resto.
In molti ad oggi cercano di capire quale sia la maniera migliore per fare un racconto a piccoli pezzi da 3 o 5 minuti come si usa in rete, Medical Island in un certo senso fornisce la risposta con una realizzazione rapidissima che comprime tutti i tempi di narrazione usuali, salta ogni orpello e utilizza le microstorie di ogni episodio per raccontare molto di più del solo breve intreccio.
Con una fortissima consapevolezza di quali siano le tecniche di racconto cinematografico i creatori di Medical Island riescono a permettersi episodi di una durata media di 3 minuti e mezzo totalmente muti (solo musica e rumori) ma estremamente appassionanti e sopratutto estremamente chiari. Nel corso della serie infatti seguiamo le vicissitudini dei prigionieri dell’isola, dello scienziato pazzo che ne è a capo e capiamo lentamente da dove venga tutto questo, quale sia lo scopo e (cosa rarissima) abbiamo anche dei piccoli squarci sulle motivazioni, i sentimenti e le sensazioni dei singoli personaggi. Questo senza mai dimenticare di costruire situazioni inquietanti e al tempo stesso comiche che possano autoconcludersi nel brevissimo arco di un episodio.
Molto aiuta anche lo stile di palese influenza nipponica. Se infatti l’immaginario delle creature è un misto di ispirazione filmica e videoludica (molti pupazzi sembrano quelli di Little Big Planet e molte scene sembrano prese dai vecchi platform), altrettanti codici sono rubati alle soluzioni nipponiche per comunicare allegria, tristezza, megalomania, orrore e soprattutto per far ridere. Ma il risultato alla fine è inevitabilmente qualcosa di innovativo per il posto in cui è (Internet) piuttosto che per ciò che dice.
MEDICAL ISLAND – EPISODE 1: THE KIDNAPPING
MEDICAL ISLAND – EPISODE 4: THE CLONING
MEDICAL ISLAND – EPISODE 6: FRANKENSTEIN
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
I precedenti scenari di G.N. sono disponibili a questo indirizzo