Capita raramente, ma alle volte la televisione sorpassa a destra la rete quanto a comprensione dei nuovi fenomeni e lotta ad un’interpretazione chiusa e bigotta delle cose. Capita quando chi agisce in rete è costretto a valutazioni sommarie e frettolose date dalla mole di dati che deve giudicare, ed è capitato con Midwest Teen Sex Show che nonostante dal titolo possa sfiorare l’apice della pedopornografia è in realtà un curioso ibrido tra le commedie a sfondo sessuale come PG Porn e i noiosissimi video didattici da educazione sessuale. L’intento è quello di trasmissioni come Love Line, informare chi ne ha bisogno (più che altro i ragazzi quindi) su temi e interrogativi sessuali con un’ottica da pari a pari e non da genitore (o, ancora peggio, sessuologo) a figlio.
In un arco di tempo che va dall’anno scorso a pochi mesi fa sia YouTube che MySpace che infine Facebook hanno censurato, cancellato e si sono riufiutati di ospitare gli episodi della serie che, a suo tempo, aveva anche trovato difficoltà ad avere sponsor: “Sarebbe decisamente più facile se facessimo davvero video porno”, aveva dichiarato Nikol Hasler che assieme a Guy Clark è una delle due menti dietro il progetto. Adesso Midwest Teen Sex Show sarà invece parte del palinsesto televisivo del canale Comedy Central che l’ha elencato tra i suoi “progetti in via di sviluppo” per il biennio 2009-10.
A risultare incriminato l’episodio Fetishes che, come si immagina, affronta il tema dei diversi feticismi sessuali, che è stato subito rimosso da MySpace (aveva raggiunto 33.000 visualizzazioni) senza spiegazioni e ha causato anche il rifiuto ai tentativi di piazzare banner pubblicitari sul social network. Stesso episodio e stessa sorte, alla fine del 2008 su YouTube, che ha sostenuto che il video fosse in contrasto con la guideline della community e non ha dato altre spiegazioni. Facebook infine ha rimosso il gruppo con più di 2.000 fan sostenendo che non è possibile aprire gruppi dedicati ad un argomento osceno. Un’occhiata ad un solo video preso a caso (se non anche a Festishes, quello più contestato) avrebbe chiarito come in realtà si parli di sesso senza mostrare mai niente, cioè come in sostanza si faccia unicamente informazione.
Episodi censori a parte, però, la serie non solo è riuscita ad ottenere un buon incasso con una prima tornata di episodi pubblicati su Revver (sito di condivisione video che paga i propri utenti una certa cifra per ogni volta che un loro video viene visto), con alcune donazioni da utenti affezionati e con il merchandising, fino appunto ad aver trovato uno sbocco in televisione, dove il format sarà sviluppato di concerto con gli stessi autori.
Al pari di Young American Bodies anche Midwest Teen Sex Show dimostra come, nonostante alcuni cortocircuiti, la rete sia pronta a produrre e mostrare contenuti sessualmente più disinibiti della media senza che si debba parlare di pornografia. La mancanza di un giogo stretto al collo di chi gira e scrive ha reso possibile, a latere del fiorire della pornografia vera, anche la nascita di un’inedita zona grigia di contenuti che, senza l’ossessione per l’atto sessuale tipica del porno, possono utilizzare un linguaggio o immagini sessualmente più esplicite per arrivare a parlare d’altro.
Dimostra anche come la commedia sia il porno della rete , cioè come i contenuti contaminati con la comicità sono il segreto per diffondere qualsiasi cosa in rete al pari di quanto la pornografia (o il soft porno) ha rappresentato per i vecchi media visuali.
MIDWEST TEEN SEX SHOW – FETISHES
MIDWEST TEEN SEX SHOW – BEATIN’ IT
MIDWEST TEEN SEX SHOW – THE FIRST TIME
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
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