WebTheatre/ Dalle nicchie alle masse

WebTheatre/ Dalle nicchie alle masse

di G. Niola - Google ha costruito attorno al progetto Lunar XPrize, dedicato agli amatori dell'ingegneria aerospaziale, una serie capace di far sognare chiunque
di G. Niola - Google ha costruito attorno al progetto Lunar XPrize, dedicato agli amatori dell'ingegneria aerospaziale, una serie capace di far sognare chiunque

Le webserie le fanno tutti e le fa anche Google, che di YouTube è pur sempre il proprietario. E ne fa una a scopo pubblicitario, per veicolare e promuovere cioè una sua iniziativa nella maniera migliore. Cosa che in sé dovrebbe far riflettere.

Moon shot

Ad ogni modo si chiama Moon Shot e serve a promuovere il progetto Lunar XPrize, cioè il concorso a cui Google partecipa e che premierà chi sarà in grado di progettare il miglior esemplare di sonda autonoma da inviare sulla Luna. Attorno a questo Orlando van Eisiedel, documentarista già candidato ad un premio Oscar, ha costruito i suoi 9 episodi da circa 6 minuti l’uno. Ha cioè individuato e seguito 9 team tra quelli che stanno gareggiando per mettere a punto le varie sonde.

C’è chi ha fatto un drone, chi sta sviluppando un robot lavorandoci part-time, chi partecipa con gli studenti dell’università in cui insegna, chi invece viaggia tutto da solo e chi utilizza i propri risparmi. Sono storie prese in tutto il mondo, dall’America, all’India fino al Giappone. Moon Shot è il perfetto strumento promozionale perché mostra senza dirlo apertamente la dimensione mondiale, anzi planetaria, dell’impresa di Google. Né dall’altra parte dimentica il romanticismo di un gruppo di uomini che non sono professionisti dell’ingegneria aerospaziale, ma veri e autentici appassionati, il cui obiettivo è “raggiungere la Luna”.

Il punto però qui è che il proprietario di YouTube, mentre ha le mani in pasta altrove, su un progetto d’esplorazione lunare, si allea con la Bad Robot (casa di produzione di J.J. Abrams) per dare vita ad uno strumento di propaganda che decide di dispiegare online. Fino a qui è tutto logico: la parte sorprendente arriva quando si guarda al taglio e al modo in cui Google ha deciso di promuovere su YouTube non una delle sue tante imprese dal grande appeal di massa, ma una molto di nicchia. Storie di amatori dell’ingegneria aerospaziale che possono sognare di mandare qualcosa di fatto con le loro mani sulla Luna.

Google in primis sfrutta le potenzialità di YouTube solo quando ha qualcosa di adatto e per “adatto”, a quanto pare, intende qualcosa di molto specifico. Su una piattaforma sulla quale la maggior parte delle persone insegue un successo di tipo televisivo, cioè un successo di pubblico di massa, generico, Google continua ad essere convinta che ci sia posto soprattutto per la forza della specializzazione estrema, per andare a servire con contenuti di qualità (un regista candidato all’Oscar, in grado di proiettare ogni storia in uno scenario più ampio, di fare di ognuna un momento di rivincita umana) un pubblico in teoria piccolo ma nella pratica in grado di fare decine di migliaia di visualizzazioni (e non centinaia) in una settimana circa.

Il risultato, per chi vorrà vederlo, è un’opera alla fine buona per tutti. Parte da progetti che in teoria interessano a pochi ma mette sul piatto talmente tanti sogni e storie umane che alla fine l’ambito comincia a non contare più niente. Non a caso è stato presentato al South by Southwest che è un festival (anche) di cinema.
Un’altra lezione da Google.

MOON SHOT EPISODE 1 – PITTSBURGH: TEAM ASTROBOTIC

MOON SHOT EPISODE 4 – CANADA: TEAM PLAN B

Gabriele Niola
Il blog di G.N.

I precedenti scenari di G.N. sono disponibili a questo indirizzo

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Pubblicato il
24 mar 2016
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