Del maiale non si butta via niente, della rete nemmeno. Secondo questo spirito nasce INST MSGS – The Web Dramatized , una web serie interessante che, per usare le parole dello stesso autore, “romanza le conversazioni della rete”. Conversazioni pubbliche, conversazioni private, status update, annunci su Craigslist, tweet ecc, tutto è buono per diventare una storia per immagini. Il materiale sembra infinito tanto che ogni episodio di INST MSGS porta in immagini non solo una conversazione o un annuncio in particolare ma anche, a corollario, qualche altro messaggio interessante e più breve trattato in pochi secondi. L’idea è il massimo che si può avere: racconti veri (con tutta l’imprevedibilità delle cose vere) di persone che mettono la propria vita in rete, trasportati in webserie da un team creativo esperto di cinema.
Come negli storici episodi di Ai Confini Della Realtà una voce introduce ogni puntata spiegando che cosa succederà con una frase che fa anche da slogan, spiega cioè che solo la messa in scena è arbitraria mentre i contenuti sono reali: “La rete è piena delle migliori storie, le vostre storie. Arrivano sotto forma di tweet, post e annunci Craigslist. Quello che noi facciamo è prendere il meglio della rete e romanzarlo. Questi sono i vostri INST MSGS”.
Seguono circa 4 minuti di racconto incorniciati (prima e dopo) da due segmenti più piccoli che possono essere un tweet contestualizzato o una missed connection recitata da un pomposo attore shakespeariano. Le parti più piccole di solito sono sponsorizzate, cioè sono abbinate ad un partner commerciale ogni volta diverso.
Ospitato principalmente dal sito di produzione Revision3 e poi presente con una serie di account propri sui diversi siti di condivisione video (in ogni caso compare sempre un logo Revision3 rivendicare la paternità dell’opera), la serie utilizza in ogni puntata una doppia forma di promozione. Da un lato la sponsorizzazione, dall’altro dei banner in sovraimpressione.
Dietro a tutto c’è l’intelligenza e la capacità principalmente di Justin Simien , già lavoratore nel campo editoriale per le grandi case di produzione cinematografiche (Focus Features e ora Paramount) e nel “tempo libero” (forse un po’ di più data la cura della realizzazione) ideatore e principale mano di INST MSGS.
Che ci sia una mano filmica è evidente, i racconti infatti per essere portati in immagini necessitano di una mutazione, un doppio salto interpretativo perché il contenuto per andare online di nuovo con video e audio deve essere filtrato. Si deve immaginare un contesto, dei personaggi che pronuncino quelle parole e delle azioni o delle espressioni che accompagnino alcune battute. In questo si traduce il concetto di “romanzare” i contenuti della rete: in una resa pienamente filmica che parli non solo con i contenuti ma soprattutto con la forma e con le immagini.
Ogni episodio alla fine è la visione che Justin Simien ha della storia che immagina potrebbe celarsi dietro quel testo. Alcune volte il risultato è divertente, altre è commovente, altre ancora è un po’ scadente o già visto ( l’episodio 9 somiglia alle serie che fingono che ci sia un’intelligenza centrale dietro i meme di internet) ma in linea di massima sempre coinvolgente grazie a competenze e attori di primo piano (fanno comparsate anche personaggi secondari di serie tv come Mad Men o film come Avatar ).
Justin Simien attua in pieno il concetto di “shooter”, un’idea di narratore di storie tipicamente americana e quasi sconosciuta in Italia, la persona cioè che si occupa unicamente di dirigere la realizzazione del prodotto e non di scriverlo, quindi non di idearne la sceneggiatura ma solo la messa in scena. In questo modo non viene minimamente contaminata la sostanza fondamentale di cui è fatto INST MSGS, ovvero l’utenza stessa. Come per la storica serie I.Channel l’idea è che in chi guarda si crei continuamente la consapevolezza di un doppio livello di interpretazione: prima c’è la storia, poi la visione che ne ha chi gira e poi il fatto che si tratta di qualcosa che qualcuno ha realmente scritto a qualcun altro o postato in rete e che probabilmente quel qualcuno non somiglia minimamente a ciò che vediamo, ma quello che vediamo è divertente anche perché lo prende in giro. E nel mondo geek della rete l’autoironia è fondamentale.
INST MSGS – Episodio 1 “My Women”
INST MSGS – Episodio 4 “About Me”
INST MSGS – Episodio 13 “Adult Store Etiquette”
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
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