WebTheatre/ Elemosinare ai più grandi

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di Gabriele Niola - Manifestazione in pompa magna, ma per confermare il quadro esistente. Gli Streamy Award non guardano al futuro, ma guardano alle platee del pubblico
di Gabriele Niola - Manifestazione in pompa magna, ma per confermare il quadro esistente. Gli Streamy Award non guardano al futuro, ma guardano alle platee del pubblico

L’assegnazione degli Streamys di quest’anno ha ribadito quanto l’industria del video per la rete stia tentando di diventare tale, non solo segnando una linea di demarcazione con tutto il resto della produzione che non è appoggiata dai grandi siti di distribuzione o che non riceve una legittimazione dalle testate di settore, ma anche lasciando che siano i nomi più noti di altre forme di intrattenimento a legittimarla. Una manifestazione in grande stile (ovviamente apprezzabile in streaming ), premi e riconoscimenti per tutte le categorie (anche quelle tecniche) e la creazione di una specie di star system: questo alla fine è il compito vero degli Streamys, più che veicolare il meglio di ciò che viene prodotto per la rete, creare un microverso fatto di celebrità e titoli che salgono e scendono. Il metodo americano.

Streamys C’era aria di legittimazione dall’alto durante la consegna dei premi. A trionfare è stato soprattutto The Bannen Way , serie qualificatasi per il rotto della cuffia per i premi di quest’anno (è partita ufficialmente il 6 gennaio ma avendo fatto una premiere anticipata è riuscita a rispettare i termini d’iscrizione), e tornata a casa con ben 4 premi (Miglior serie drammatica, Miglior regia per una serie drammatica, Miglior attore per una serie drammatica e Miglior montaggio). Si tratta di una variazione noiresca sui temi del gioco d’azzardo e della truffa che ha al centro Neal Bannen, abile confezionatore di bidoni, erede di una famiglia celebre in quest’arte e nei guai per un debito troppo ingente. La serie è ad alto budget ed alte pretese e ospitata senza possibilità di distribuzioni alternative da Crackle , anche se sembra stranamente irraggiungibile dal sito.

L’altra metà del cielo dei premi, ovvero quelli per la commedia, che nel mondo delle serie per la rete è il genere più florido, se l’è aggiudicata Between Two Ferns With Zack Galifianakis , show satirico e demenziale ospitato e prodotto da Funny Or Die e condotto dallo stesso Zack Galifianakis (diventato famoso con Una notte da leoni ), il quale ha anche vinto il premio come miglior interprete maschile di commedia. I veri sconfitti qui sono da una parte The Guild (che però aveva trionfato l’anno scorso e quest’anno ha confermato lo status eccezionale della sua protagonista Felicia Day , premiata come Miglior attrice di commedia per il secondo anno di fila) e Legend Of Neil e dall’altra Amir di Jake & Amir , interessante serie di College Humor .

Nelle categorie che pescano tra il nuovo, l’emergente e l’indipendente ha trionfato inaspettatamente Auto-Tune The News (3 premi: Miglior musica originale, Miglior serie sperimentale e Miglior serie informativa), serie molto appoggiata dai media di settore e da testate rinomate per come fa con intelligenza una presa in giro dei notiziari. I ragazzi di Auto-Tune non hanno nemmeno un sito ma si appoggiano interamente a YouTube, probabilmente avrebbero potuto conquistare solo la categoria “serie sperimentale”, il ghetto in questo tipo di manifestazioni, non fosse stato per gli appoggi importanti.
Appoggi di cui invece non ha avuto bisogno Diggnation per vincere il premio come Miglior serie spin-off, mentre il ben più originale e interessante Know Your Meme si è dovuto accontentare del premio Miglior ospitata con la presenza di Al Yankovich.
Curioso infine il piazzamento al primo posto di Odd Jobs nella categoria Miglior nuova serie (categoria in cui concorreva anche il pigliatutto The Bannen Way), esperimento di cui si era parlato anche qui , curioso e interessante per come inserisce nella semplice narrazione anche una serie di informazioni e attività paratestuali degne della miglior causa.

Quasi tutti i personaggi noti per meriti conquistati al di fuori della rete hanno vinto (anche Ileana Douglas è stata premiata assieme a tutto il cast di Easy to Assemble ) e hanno ricevuto un premio, allo stesso modo in cui hanno ricevuto un riconoscimento anche quasi tutte le serie che avevano guadagnato popolarità grazie all’eco della stampa non solo di settore.
Come spesso accade ai premi americani, arrivano dopo gli eventi invece che segnare un percorso, inquadrano una situazione invece che creare una direzione, di fatto cavalcando, in una logica ferreamente commerciale, i gusti del proprio pubblico e le mode o le tendenze del momento. In una forma d’arte che rispetto ai parenti più famosi ha il punto di forza in come possa dare visibilità a prodotti realizzati a costo quasi inesistente fondati magari su una sola idea e ha di contro il problema dell’overload informativo, andare a premiare i player più grossi e le società più influenti sembra una scelta perdente come poche.

THE BANNEN WAY
BETWEEN TWO FERNS WITH ZACK GALIFIANAKIS

Gabriele Niola
Il blog di G.N.

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Pubblicato il
15 apr 2010
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