Nonostante il fiorire di contenuti per la rete che abbiamo visto in Italia nell’ultimo anno, gli show ancora stentano ad ingranare. Mentre in America l’intrattenimento di stampo televisivo, rimasticato e sputato per andare online come paradossale forma di zombie-format spettacolare (dai più canonici, ai più satirici come Between Two Ferns with Zach Galifianakis , fino ai più duri come Epic Meal Time ), è stato da subito un punto fermo della produzione audiovisiva online, da noi l’unico esperimento significativo in materia è stato quello di Nonno Giò , un talk show con pupazzi tutto centrato sulle webstar (e in fondo non era nemmeno male).
Per questo motivo è molto significativo il sottile passaggio delle gag dall’edicola di Fiorello da video UGC di lusso a format.
In origine, quando Fiorello aveva aperto un account Twitter tempestato di retweet e citato ampiamente sui quotidiani, i video che faceva dall’edicola di mattina prestissimo con gli avventori del caso erano un contenuto come un altro, assieme a qualche imitazione e un po’ di cazzeggio. Nulla di strutturato.
Dopo la chiusura dell’account, da qualche mese l’edicola è tornata ma con un altro approccio, ugualmente scanzonato e decisamente più strutturato. Ora EdicolaFiore è un titolo, ha un proprio account Twitter (anche se ne sfrutta uno YouTube non omonimo) ed è marcato da passaggi e ritualità tra il paradossale e il canonico. Un esempio su tutti sono l’introduzione di una forma di sigla , la ricorrenza di personaggi fissi e anche un promo in linea con il grottesco che caratterizza la serie.
EdicolaFiore, con la prassi e i tempi di Fiorello, è di fatto diventato un show per la rete, caratterizzato da molti elementi tipici degli spettacoli di Fiorello, declinato da internet, come il contrappunto musicale continuo e live. EdicolaFiore è il primo format online davvero realizzato in totale indipendenza (anche se sarebbe più corretto dire senza mezzi) da una personalità dello spettacolo tradizionale, anzi dalla più potente, apprezzata e seguita in assoluto.
Benché somigli più ad uno show radiofonico che ad uno televisivo, EdicolaFiore fa il lavoro delle produzioni per internet: abbassa lo sguardo ad altezza utente, non si propone come un prodotto sofisticato ma punta sulla sensazione di immediatezza e sulla percezione dell’immedesimazione (il “ci potrei essere anche io lì”, che sia o non sia vero).
Non a caso lo show è stato ripreso con più rigore e regolarità di quanto avvenisse con i tweet e lo stesso Fiorello, nelle diverse puntate è il primo a promuovere la syndication gratuita, cioè a ricordare le diverse fonti che riprendono le puntate (Roxy bar tv, RTL 102.5 TV, Corriere TV, Repubblica TV ecc.) e ad invitare quanti altri a fare lo stesso “Tanto è gratis!”.
Ciliegina sulla torta, è arrivata anche la notizia che Sky Uno HD (il canale che ha mandato in onda l’ultimo spettacolo di Fiorello) mette in palinsesto l’edicola, con una trasmissione alle 10 e una replica alle 21. Questo significa regolarità, un impegno, un appuntamento e una struttura, regole con le quali ad un certo punto gli show per la rete devono confrontarsi. Soprattutto significa che anche la tv riconosce lo statuto di programma a quei video.
Certo, EdicolaFiore è un format totalmente dipendente dal suo conduttore, è impensabile senza un nome di richiamo e difficilissimo (se non impossibile) senza Fiorello. Benché si rifaccia a tanta televisione che mette al centro il grottesco quotidiano (Gianni Ippoliti in primis) ha un suo modo radiofonico di muoversi tra le diverse voci e di gestire l’improvvisazione, soprattutto essendo un format che parla d’attualità (benché blandamente) ha una chiara visione dei fatti ed esprime opinioni.
Fiorello, che di certo non ha problemi a trovare lavoro, ha tentato di fare qualcosa di libero e personale usando la rete. A prescindere dalla bontà del risultato (decisamente altalenante) la televisione online e poi quella reale l’hanno subito mangiato, inglobato e fatto proprio. Canali, siti e programmi affamati di contenuti di intrattenimento (specie se con un nome simile da spendere) l’hanno fatto proprio in barba all’idea di esclusiva e il primo show open della rete italiana, fino a che durerà almeno, ha cominciato a lavorare per creare una consapevolezza più diffusa dell’assottigliarsi dei confini.
Se Fiorello con poco (anzi con niente, nemmeno con un montaggio) fa uno show online, puntando su se stesso e questo diventa un contenuto pregiato per gli altri operatori, quanto manca ad una programmazione più seria in materia?
EDICOLAFIORE 10/12/12
EDICOLAFIORE 2/12/12
EDICOLAFIORE Sigla
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
I precedenti scenari di G.N. sono disponibili a questo indirizzo