È la prima serie notevole a venire da un MCN italiano, si chiama Tutte le ragazze con una certa cultura e alle spalle ha Megatu.be . L’MCN è quella società che cura canali YouTube, si assicura che producano, che lo facciano con continuità, che impacchettino i video, li tagghino e li titolino per bene. Insomma, fa il ruolo del produttore lasciando ai creativi il compito di fare i creativi. In cambio prende una percentuale sugli incassi della pubblicità (che ovviamente provvede ad ottimizzare). In buona sostanza è un filtro tra chi fa i video e YouTube stesso, uno che garantisce ai primi l’ottimizzazione dei loro contenuti per la piattaforma e a YouTube che i suddetti contenuti saranno sempre di qualità e buoni per lui (cioè ordinati, taggati, presentabili…).
Megatu.be è partito con un buon portafogli canali sotto di sé, tra cui spicca The Pills , ma Tutte le ragazze con una certa cultura , come si diceva è la prima webserie che viene proprio lanciata dall’MCN italiano. È disponibile online solo un episodio ma già il taglio, lo spunto e lo stile sono ottimi perché l’argomento si sposa con la forma. Con intelligenza la materia trattata è (sotto mentite spoglie) l’attualità, cioè la sottocultura hipster, argomento di suo già buono per una facile veicolazione dei video, ma con ancor più acume tutto è visto dall’interno e non dall’esterno. Qualcuno di più banale avrebbe raccontato da fuori il catalogo dell’hipster medio, invece Tutte le ragazze con una certa cultura dà l’impressione di farlo attraverso un filtro hipster.
Un riassunto del cuore della serie è che racconta la vita sentimentale, o comunque i rapporti con le donne, di un hipster, lasciando a lui e alla sua sensibilità il compito di condurre il ballo. Così pregi e difetti sono filtrati dalla lente di chi racconta con gli ovvi risultati di assurdo e grottesco evidenti fin dal titolo.
” Internamente a determinati tipi d’amore esiste quella naturale tendenza che porta alla morte del sentimento. L’immedesimazione dell’uomo con l’amore è testimoniata dall’arte. Parrebbe quindi condivisibile la morte per amore “: con questo paragrafetto inizia il primo episodio, rivelando subito il tono alto e segmentando il proprio pubblico in chi capisce l’ironia e chi lo prende sul serio. Dopodiché parte il resoconto delle ragazze del protagonista, quelle del titolo, quelle di una certa cultura ma divise comunque in categorie con tratti distintivi esilaranti, sottolineati dalla grafica.
Proprio la grafica è un elemento forte di questo primo episodio. Là dove solitamente è deleteria, usata per sottolineare e duplicare quel che già è detto dalle immagini, come a rafforzare qualcosa che si teme non abbia sufficiente forza da sola, Tutte le ragazze con una certa cultura la usa invece per aggiungere qualcosa che non si capirebbe senza di essa: in sostanza la comparsa delle grafiche è spesso l’espediente comico. Sembra semplice ma non lo è assolutamente.
La serie è scritta da Felice Bagnato, Matteo Vallorani e Roberto Venturini nonché diretta dallo stesso Felice Bagnato e piacevolmente non si proibisce nulla, cioè non si nega toni e colori che in teoria non gli apparterebbero, come il finale sanguinolento. Forse è prematuro per dirlo, tuttavia l’impressione è che questa libertà di spaziare tra generi, di fare sempre del comico (perché su internet praticamente esiste SOLO il comico ) ma contaminandolo d’altro come tv e cinema non fanno quasi mai, sia una diretta emanazione del successo di The Pills , esperimento che in Italia ha portato una maniera nuova di vedere la commedia, mescolandola con tutto, come se ogni cosa, anche la più volgare, violenta, turpe e poco corretta sia materia per ridere.
Tutte le ragazze con una certa cultura quindi fa ridere con parole forbite, riferimenti raffinati, descrizione di un microverso e spruzzi di sangue. Che non è poco.
Tutte le ragazze con una certa cultura – Episodio 1 – TUTTE LE RAGAZZE
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
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