YouTube ha le serie, la maggior parte dei video e il nome, Vimeo ha gli autori e quindi IL festival. Il Vimeo Festival o Vimeo Awards (i secondi sono contenuti nel primo), anche se arrivati solo alla seconda edizione e anche se limitati solo a quanto sia stato caricato nel corso dell’anno su Vimeo, sono la manifestazione più interessante del mondo del video online.
In passato moltissimi hanno provato a creare eventi o premiazioni di categoria, qualcosa che potesse dare l’idea di un mondo compatto e contemporaneamente cominciare a creare gerarchie, uno star system e tutte quelle dinamiche che danno garanzia agli sponsor e avvicinano il pubblico. Nessuno però c’è mai riuscito davvero.
Vimeo ha cambiato format, puntato sulla parte più professionale di quanti decidano di girare per la rete e ha immaginato una due giorni (il festival) colma di proiezioni, workshop e incontri, qualcosa con molto poco glamour, molto poco star system della rete e molta concretezza.
A questa manifestazione (che si è tenuta il l’8 e il 9 giugno) ha abbinato la premiazione dei migliori video comparsi sulla piattaforma (quest’anno a giudicare c’era anche James Franco) e per dare serietà al tutto ha trovato sponsor a sufficienza per garantire un premio in denaro: 5.000 dollari ai vincitori di ogni categoria e 25.000 al vincitore del primo premio.
Tra i molti speaker di quest’anno c’erano anche Nima Nourizdeh (ex pubblicitario ora regista di Project X), Jamie Wilkinson (co-creatore di Know Your Meme) e gli italiani Marco Brambilla e Giuseppe De Angelis .
Evento a parte, però, alla fine quel che conta sono i vincitori: se si tratta di materiale valevole allora la manifestazione è degna di nota, altrimenti no. E lo è.
I video vincitori dei Vimeo Awards non sono quasi mai una scoperta, spesso e volentieri hanno girato parecchio la rete al momento della loro uscita e questo invece che essere un difetto è un indubbio pregio. Se in rete qualcosa è stato pubblicato e non è stato visto allora c’è un problema. I vincitori dei Vimeo Awards invece sono sempre tra le cose migliori viste nell’annata e quelli che non sono già visti rimangono sempre una sorpresa.
Se il time lapse di La finestra di Fronte (premio Remix) è diventato in breve molto noto qualche mese fa e quasi un anno fa Blinky fece il giro della rete (premi Narrative), Prie Dieu (premio Experimental) è una scoperta illuminante, così come Umbra (premio Animation) e KSwiss Kenny Powers MFCEO (premio Advertising).
Tuttavia se una critica può essere fatta alla giuria (quella presieduta da James Franco) è di aver prediletto i video più tradizionali a scapito di quelli portatori di un’estetica e di un modo di presentarsi tipico della rete. Se si esclude la categoria Remix e quella Motion Graphics, i vimeo Awards hanno privilegiato materiale che potrebbe trovare collocazione da altre parti e quasi mai qualcosa di sensato solo se visto online. Hanno insomma premiato ciò che più somiglia alle video installazioni o alla videoarte.
Per fortuna a risollevare le sorti ci pensa il vincitore assoluto (premio Grand Prize): Symmetry di Everynone, un video in split screen di 2 minuti e 54 secondi che, associando due immagini diverse, di volta in volta genera senso in maniera differente e disegna un paradossale percorso nelle diversità e nelle comunanze.
Prodotto complesso ma sensato solo se fruito online, impossibile da far vedere in altre sedi (dove forse non sarebbe nemmeno capito) e generato da quella cultura della giustapposizione, dell’unione di elementi eterogenei e della sperimentazione che si è fatta strada online, Symmetry può essere definito, non senza orgoglio, il video dell’anno.
SYMMETRY (GRAND PRIZE)
UMBRA (ANIMATION PRIZE)
MULBERRY SKIRT (FASHION PRIZE)
REAR (REMIX PRIZE)
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
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