Mentre al cinema l’Italia gioca in casa, nel senso di “dentro le case”, con storie intimiste, centrate su caratteri particolari, spesso ancorate a realtà regionali o comunali (sia che si tratti di commedie che di drammi), in rete le prime web serie ruotano tutte intorno alla fantascienza.
Un anno fa o più si parlava dei primi esperimenti più simili alla tv che alla rete: Sithome , Pong! , Gamers e molte delle serie di Flop TV erano rimediazioni del format tutto televisivo (e infatti poco efficace in rete) di Camera Cafè. Produzioni di derivazione televisiva ad opera, spesso, di professionisti del mondo televisivo. Da quando invece gli utenti hanno cominciato a realizzare prodotti seriali per la rete il tema delle trame si è spostato sulla fantascienza come con Freaks! o L’altra – Martina Dego . Unica notabile eccezione è Travel Companions (che intanto continua ad accumulare ulteriori trofei e il cui format è stato replicato anche da Maccio Capatonda).
A dimostrazione della tendenza arrivano però anche i prodotti meno riusciti. Si tratta in particolare di How I Met An Alien , web serie sconclusionata già a partire dal titolo (che cita una serie tv con la quale non ha nulla a che vedere) e dall’andamento incerto tra il comico (ma con poche gag), il fantascientifico e il citazionista. Nella storia di Eva e dell’alieno che misteriosamente incontra e accoglie in casa, si vedono siparietti casalinghi, momenti da E.T., episodi che somigliano a video musicali e solo verso la quinta puntata comincia ad arrivare il primo abbozzo di trama con una definizione di ruoli (leggere: buoni e cattivi).
Più audace produttivamente che contenutisticamente, How I Met An Alien è una serie programmaticamente povera che non riesce mai a fare di questo un punto di forza.
La protagonista è Eva e per almeno 4 episodi tutta la narrazione consiste del suo (non)rapporto con l’alieno. Dunque una fantascienza sul solco di E.T. (da cui la citazione già menzionata), che mira a mettere in rapporto l’umano con l’altro per antonomasia per affermarne più le somiglianze che le differenze.
La serie è iniziata a marzo ma da metà aprile è ferma al sesto episodio. Curiosamente però questa settimana arriva al cinema Paul , una produzione Universal sul medesimo tema. Simon Pegg e Nick Frost scrivono e interpretano questo film diretto da Greg Mottola, che mette un alieno dalle fattezze simili a quello di How I Met An Alien a contatto con due umani. Non solo, anche Paul cita esplicitamente E.T. e molto cinema di fantascienza spielberghiano (con la piccola differenza che la Universal può permettersi un cammeo di Steven Spielberg in persona).
Non è la prima volta che temi e storie delle web serie incrociano temi e storie che nello stesso periodo si vedono al cinema o in televisione. E se alle volte il meccanismo è quello dell’imitazione di un prodotto di successo (come nel caso del profluvio di mostri romantici nel post-Twilight ), in altri casi come questo sembra più che altro essere frutto di una curiosa forma di coordinazione. In un medesimo periodo certe idee e certi temi emergono o, come in questo caso, ritornano dal passato.
C’è infine un altro progetto di ambito fantascientifico che da qualche settimana si sta facendo notare nella rete italiana e, sebbene non sia arrivato nemmeno al primo episodio, merita una citazione. Si tratta di Horseman The Series , progetto che fa capo a Fulvio Pannese e che, a giudicare dall’ episodio zero (poco più di un teaser) e dal trailer della prima puntata , sembra aver azzeccato perfettamente il connubio tra perizia produttiva e tono grottesco.
HOW I MET AN ALIEN – EPISODIO 1
PAUL – TRAILER
HORSEMEN THE SERIES – EPISODIO 0
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
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