WebTheatre/ Internet per Internet

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di G. Niola - Confessioni imbarazzanti attraverso pagine web che diventano confessioni video: un sito trasformato in webserie. Ci hanno pensato gli americani
di G. Niola - Confessioni imbarazzanti attraverso pagine web che diventano confessioni video: un sito trasformato in webserie. Ci hanno pensato gli americani

Periodicamente arrivano delle webserie che tentano di trasformare in video un successo (o una caratteristica di successo) di internet, una sorta di declinazione nel formato audiovisuale di qualcosa che funziona testualmente. In un mezzo di comunicazione, il video online, in cui la pratica dell’adattamento di altre opere praticamente non esiste (se non per sparute eccezioni), quello di adattare contenuti sempre di internet appare come una versione molto coerente di tale pratica. Se infatti è vero che qualsiasi webserie, a prescindere dalla storia che racconta, alla fine parla in realtà di internet stesso, adattarne un pezzo in immagini non sembra poi così assurdo.

FML

Non sempre tuttavia gli adattamenti sono stati di successo. Non è andata bene a INST MSGS (anche se l’idea era molto forte) ed è totalmente sospeso a tempo indefinito anche l’esperimento di Shit Girls Say (in Italia la cosa più simile, ma comunque non identica, l’ha tentata Job/sick ). Ora ci provano (di nuovo) Ben Giroux e Ray Chase con la webserie di FML .
FML (acronimo di Fuck My Life) nasce diversi anni fa in forma testuale come un sito user generated che raccoglie fallimenti nella vita degli utenti, i quali li confessano e raccontano in forma breve e anonima. Quello della “confessione online” è un formato molto diffuso ( Post secret è uno degli hub più noti) che non sempre prende una piega umoristica ma anzi spesso si fa forza proprio della possibilità di poter confessare l’inconfessabile su un piano estremamente drammatico. Chi lo usa ne sfrutta la componente catartica, chi lo segue ne apprezza le storie al limite dell’incredibile.

Lo stesso misto di incredibile ma anche terribilmente reale (perché troppo difficile da immaginare) è quello che ha fatto, qualche anno fa, la fortuna di FML. Il sito oggi ha molte meno visite e quindi contributi di prima, ma Giroux e Chase hanno deciso di riportarne in vita lo spirito in forma video. I due, sotto l’ombrello della Awkward Universe production , già avevano tentato un paio di anni fa questo esperimento con un moderato successo.
All’epoca il duo prendeva una delle storie di FML e la metteva semplicemente in scena in un video dalla durata di un paio di minuti. Ora invece il prodotto è estremamente più raffinato, non solo tecnicamente (montaggio ad hoc, stile narrativo più coinciso), ma anche come confezionamento per YouTube.

La nuova serie di FML infatti riunisce di volta in volta 5 storie accomunate da un argomento e raccontate senza dialoghi ma con una voce fuoricampo che simula la lettura del messaggio lasciato sulla bacheca del sito. Il risultato consente un posizionamento migliore sul motore di ricerca di YouTube e comunica istantaneamente cosa si troverà nei video.
L’esito già dei primi video della seconda stagione è la conferma più evidente di come la distribuzione online segua regole ben precise e debba essere curata tanto quanto la produzione di contenuti. Da che i vecchi video in due anni hanno racimolato visualizzazioni nell’ordine delle 35mila, questi nuovi in meno di un mese sono nell’ordine delle 150mila.

È curioso notare come per avere un’idea simile non occorra essere americani, essendo internet fruibile da ovunque gli statunitensi non hanno nessun vantaggio nell’arrivare a certe fonti. Trasporre FML (o simili) era un progetto ipotizzabile in qualsiasi parte del mondo, eppure questo è accaduto (due volte) in America. Segno che il crescere della fruizione di video in rete da parte di “il resto del mondo” non segue linearmente la diffusione di una mentalità aggressiva e creativa nei suoi confronti.

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Gabriele Niola
Il blog di G.N.

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Pubblicato il
28 mar 2013
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