Se si fa fatica a monitorare l’effettivo stato della pirateria online audiovisuale a livello mondiale, figuriamoci a livello italiano, dove le fonti più ufficiali si avvalgono di ricerche dalla dubbia attendibilità e dalla scarsa prudenza nell’usare gli zeri.
Avrà quindi un’utilità a livello statistico lo sconcertante dato che esce da uno dei più importanti e popolari motori di ricerca per file torrent, Kick-Ass Torrents, il quale nello stilare la classifica dei termini più ricercati sul suo motore in tutto il 2011 mette al primo posto il termine “ita”, al quarto “ita dvd” e al settimo “italian”. Tre chiavi di ricerca ad esclusivo utilizzo italico tra le prime 10, un risultato non male se si considera che gli unici altri termini che indicano una provenienza linguistica o nazionale sono “french” (ragguardevole seconda posizione) e “hindi” (26eismo posto).
Più di chiavi di ricerca solitamente popolari come “2011”, “xxx”, “porn”, “720p”, “dvdrip” (tutte nei primi dieci) e via dicendo, più del termine più cercato relativo al titolo di un film (“Thor”, nono posto) o della serie tv più cercata (“Glee”, 13esimo posto), più di tutto potè la ricerca di prodotti in italiano.
Di certo ha dato una mano lo sciovinismo linguistico di un popolo come il nostro, attaccato al doppiaggio anche quando le versioni in originale con sottotitoli sono raggiungibili più facilmente, e di certo bisogna considerare che la classifica viene da solo un motore per file torrent, che potrebbe semplicemente essere uno tra i più utilizzati da queste parti (anche se il medesimo zeitgeist pirata di un anno fa, proveniente dalla medesima fonte, dava “ita” in 96esima posizione).
Ma al di là di tutto c’è qualcosa di più grande che non può essere tralasciato.
Perché in fondo un dato come questo non dovrebbe destare eccessivo stupore, se un popolo tutto insieme cerca la medesima parola in quasi ogni query è facile che questa sia la più cercata in assoluto. A stupire semmai è l’impennata repentina, il salto dalla 96esima posizione alla prima o, se preferite essere più cauti e parlare in generale, dalle ultime alle prime posizioni.
Questo dato, quello della scalata delle ricerche italiane, va dunque messo in rapporto con un altro, quello del video online nostrano, cresciuto a dismisura proprio in questo 2011.
Contrariamente al cinema o alla serialità televisiva, infatti, le produzioni per la rete estere (che poi vuol dire sommariamente statunitensi) non sono le più viste, poiché non esiste doppiaggio e in tantissimi casi nemmeno i sottotitoli, dunque le vedono solo le persone che capiscono (e bene) la lingua. Quest’anno però è stato l’anno della serialità italiana, da Freaks in giù sono state tantissime le webserie o i progetti di webserie messi sul piatto, lo abbiamo raccontato su queste pagine ma tantissimi esempi (magari meno felici o meno interessanti) sono scappati anche alle maglie di questa rubrica. Sempre di più nel nostro paese nasce e cresce l’abitudine di produrre ma soprattutto fruire di produzioni in streaming video per la rete, di stare davanti ad un monitor e guardare una storia per immagini.
Dunque, in assenza di un hardware di livello (set top box realmente diffusi, connected TV che prendano piede), una delle variabili più importanti tra quelle che possono aver causato l’aumento nel consumo di materiale pirata nel nostro paese è proprio la maggiore abitudine degli utenti italiani a guardare e seguire racconti sul monitor del computer. Non a caso questo è stato anche l’anno in cui Rai Cinema e Fandango sono sbarcate su iTunes con i loro film in noleggio e in cui BIM ha rotto la finestra distributiva appoggiandosi ad Own Air.
In questo senso si può dire che la comparsa di “ita” nella prima posizione tra le parole più cercate sul motore di ricerca di Kick-Ass Torrents è l’ideale ciliegina su una torta (quella del 2011) che ha utilizzato come strati tutto il materiale pensato, girato e visto unicamente in rete. La conferma di qualcosa che potevamo capire anche da soli.
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
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