WebTheatre/ La fine della Leggenda di Neil

WebTheatre/ La fine della Leggenda di Neil

di Gabriele Niola - Cala gloriosamente il sipario su una serie che ha saputo restare fedele a sé stessa. In un crescendo di budget e investimenti, in una fase pionieristica per il video online
di Gabriele Niola - Cala gloriosamente il sipario su una serie che ha saputo restare fedele a sé stessa. In un crescendo di budget e investimenti, in una fase pionieristica per il video online

Un mese fa è arrivata a chiusura la terza e ultima stagione di Legend Of Neil , si tratta della prima grande serie per la rete che finisce chiudendo in gloria e non per problemi di reddito. Se si escludono le serie di pochi episodi, è il primo caso di parabola completata con il massimo dei voti e del punteggio. Il percorso compiuto dal team creativo e dalla webserie è stato infatti praticamente perfetto, e fin dall’inizio era evidente come fosse un esempio di tutto ciò che si può fare e di fatto poi si è compiuto in termini di narrazione per la rete, di interazione con gli utenti e di creazione di contenuti dallo stile nuovo per un medium nuovo dal quale pubblico pretende contenuti nuovi.

Legend of Neil

Centrata sulla storia di un ragazzo catapultato nel videogioco Legend of Zelda per NES, a causa di un’audace masturbazione effettuata strozzandosi con il cavo del controller durante una una partita, Legend Of Neil è la serie con il maggior numero di nomination agli Streamy Award, è stata ospitata per tutti e tre gli anni di messa online dal sito di produzione Atom.com con un aumento di budget ad ogni stagione e, sebbene non abbia fruttato molto agli autori (principalmente per la scelta di investire di più ad ogni aumento di budget), ha portato nuova consapevolezza e dignità alle cretinate fatte online.

Dico non a caso “cretinate” perché Legend Of Neil non ha mai tradito se stessa , è nata come una variazione stupida, infantile e demenziale sulla nostalgia per gli anni ’80 e tale è rimasta fino alla fine. Nonostante premi, aumenti di budget, di utenti e di aspettativa.
Nell’ultimo lunghissimo episodio di Legend Of Neil (20 minuti) ci sono citazioni più o meno percettibili ai film di Mel Brooks, a Matrix, Guerre Stellari (immancabile) e via dicendo dopo che nelle varie stagioni diversi episodi sono stati dedicati a parodiare The Office, i musical, gli sport movie. Tutti temi geek e cose buone per un certo pubblico, trattate con evidente disprezzo delle più elementari regole del galateo verbale e del rispetto del politicamente corretto, anche in quanto ad allusioni sessuali (basti dire che la fatina cura Neil e gli ridà vita con prestazioni sessuali). Gli autori Tony Janning e Sandeep Parikh (che è anche uno degli attori della serie attigua The Guild) si sono sbizzarriti puntando a tutto e facendo di tutto, forti di un comparto tecnico di prim’ordine capitanato da Greg Aronowitz, creatore delle estensioni e dei pupazzi per film di Hollywood (A.I. e Minority Report) e qui chiamato a lavorare con budget minuscoli e fogli di carta per dare vita alla terra di Hyrule.

Nei tre anni in cui l’ha ospitata, Atom.com l’ha sempre usata come bandiera, ne ha fatto la sua punta di diamante e il prodotto più riconoscibile, utile anche a fare il passaggio da sito generalista a canale tematico per video e serie a sfondo umoristico. Adesso è prevista un’uscita in DVD e alcune occasioni di lavoro ad Hollywood per Sandeep Parikh.
La parabola della serie chiude una piccola parte della storia dei prodotti audiovisuali per la rete, una fase pioneristica cresciuta assieme a Legend Of Neil . Le produzioni di oggi, specie quelle provenienti dal Canada (come ad esempio The Riese ), mostrano stanziamenti, impegni e qualità radicalmente superiori alla scanzonata professionalità con cui la storia di Neil è partita e si è conclusa.
Non tragga in inganno l’idea del mancato guadagno. Sono pochi anni che le webserie si affacciano al mondo della rete, realtà che in sé pone problemi di reddito anche a chi riesce ad attirare ben più visualizzazioni. Rendere fruttuosa una serie o un’idea video per la rete è materia da definire negli anni a venire ma tutte le altre forme di ritorno (lavorativo, di notorietà, di esperienza e di posizionamento) sono arrivate per Sandeep Parikh e la sua crew.

Adesso i venti minuti dell’ultimo episodio rimangono come uno dei momenti più alti di una forma di espressione audiovisuale ancora vergine e incontaminata. Fare queste cose, con questo atteggiamento e con questa particolare mistura di ingenuità e professionalità (tutte rappresentate dagli effetti speciali spesso raffinati e poi dal ditone di cartone usato per il bacio con la fata) è roba rara.

LEGEND OF NEIL – TERZA STAGIONE, EPISODIO 7

LEGEND OF NEIL – PRIMA STAGIONE, EPISODIO 1

Gabriele Niola
Il blog di G.N.

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Pubblicato il
16 dic 2010
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