Ha 16 anni, si chiama Lucas Cruikshank ma come gli artisti di un tempo ha scelto un nome più semplice per il suo personaggio online: Fred Figglehorn (poteva fare di meglio). In 2 anni ha realizzato più di 600 milioni di visualizzazioni sul suo canale YouTube, il terzo più sottoscritto di tutti i tempi e il 13esimo più visualizzato (ma primo tra quelli riconducibili ad un personaggio e non ad etichette o artisti famosi). Fred è la più classica delle macchine da show-business americane.
Per dirne una ha recentemente siglato un contratto di partnership per la promozione di Zipit nei suoi video. Un accordo che prevedeva la produzione di tre video virali con un compenso nell’ordine delle migliaia di dollari (la cifra effettiva non è stata rilasciata), più una serie di bonus economici al raggiungimento del totale di 500mila, un milione, un milione e mezzo e due milioni di visualizzazioni. Questi obiettivi sono stati tutti quanti raggiunti solamente dal primo video e nella prima settimana.
Fred è un fenomeno la cui definizione non si ferma a vlog star, ma che ha trovato origine e si fonda sulla rete e su un nuovo pubblico.
Il target di riferimento è quello minorenne, lo stesso Fred ama dire che è ” tv for kids made by kids ” (dimostrando di aver capito tutto di come si producano e veicolino prodotti in rete), un progetto imputabile a lui stesso e ai suoi due cugini che gli danno una mano, tutto nato con budget che definire “inesistenti” sarebbe poco. Lungi dall’essere una web sensation come altre però Fred è parte di una tendenza più grande, che coinvolge e ha coinvolto tanti altri fenomeni giovanil-adolescenziali negli ultimi anni, fomentati da canali tematici e eventi ad hoc. Un giro economico e produttivo di cui High School Musical è solo la punta più evidente.
Fred infatti è anche cantante, ha realizzato un disco e i relativi video , e infine anche un film: Fred: The Movie , originariamente pensato per il cinema (!) ma poi comprato da Nickelodeon, la tv via cavo statunitense. Il film è scritto da uno degli autori di I Griffin e prevede diverse comparsate tra cui quella di John Cena nel ruolo del padre di Fred. La messa in onda è stata circa una settimana fa e TvByNumbers riporta che, con 7,6 milioni di spettatori (3,3 milioni tra i 6 e gli 11 anni; 3,1 milioni tra i 9 e i 14; 4 milioni tra i 2 e gli 11), ha battuto i concorrenti diretti ed è stato il film per la televisione di maggiore incasso di questo inizio di stagione.
Inutile dire o pensare in base a questo che i successi della rete colonizzano gli altri media, Fred è un discorso a sé, non è rappresentativo di quello che si fa in rete (sebbene la utilizzi benissimo) ma semmai è emblema di una tipologia di “prodotto” transmediale che esiste da ben prima (il Disney Club faceva la stessa cosa) la cui sola novità è di nascere e crescere in rete prima di invadere altri media. Cioè il mezzo che dà origine, quello in cui si sperimenta per il target preadolescenziale sempre di più è Internet, emblema di una dieta mediatica ormai radicalmente differente da quella di 6 o 7 anni fa. E il paradosso è che Fred, rispetto ai suoi omologhi del passato o anche della modernità, non è il prodotto di grossa società concepito per colpire un certo target ma è prodotto di se stesso. È la sua stessa oggettizzazione.
Nato come pari dei propri spettatori (” tv for kids made by kids “) è solo in seguito diventato qualcos’altro, un prodotto di livello superiore quindi declinabile. Nonostante i dischi e i film, tutto continua a partire e girare dalla rete, cioè la base di fan rimane quella delle persone o dei ragazzi che fruiscono dei contenuti online e poi, semmai, ne seguono la declinazione in altri media. Ma la predominanza della rete come fonte primaria di informazione (e soprattutto di scoperta!) è nel caso di Fred determinante.
La stessa identica dinamica è quella che ha portato alla notorietà Willwoosh , i cui numeri in crescita su YouTube e in decollo su Twitter sono paragonabili a quelli di Fred (con le dovute proporzioni di audience nazionale e stato di evoluzione della rete nel nostro paese rispetto all’America). Willwoosh però, benché sia l’artefice del proprio successo e lo stia declinando in diverse direzioni di Internet (per l’appunto Facebook e Twitter oltre che YouTube), non diventa prodotto perché molto probabilmente non intende farlo, perché non è mentalità italiana esserlo e perché non verrebbe vissuto bene da chi lo segue.
Da questa difficoltà congenita al sistema mediatico italiano di tramutare il seguito in denaro consegue la più interessante delle domande, ovvero cosa accade nel momento in cui in rete emerge una personalità e ciò che fa è ritenuto interessante da un numero cospicuo di persone. Zoro, che aveva un seguito minore e meno agguerrito (per motivi di età del target) è riuscito a tramutare il suo prodotto nuovo in un prodotto vecchio (un videoblog, in un servizio televisivo) ed ha trovato un posto al sole, chi emerge da ora in poi dove va?
FRED – WHÒS READY TO PARTY (OFFICIAL MUSIC VIDEO)
FRED – NOBODY BELIEVES FRED
FRED THE MOVIE – FRED GETS ADVICE FROM HIS DEAD
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
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