In 5 mesi Una Mamma Imperfetta ha conquistato lo statuto di webserie per antonomasia nella percezione comune. Con il primo passaggio in pompa magna su Corriere.it e poi quello iniziato a settembre nel preserale di Rai Due (in cui ogni giorno aggrega una media spettatori equivalente al totale di tutti quelli che hanno visto tutte le puntate online messi insieme), la webserie di Ivan Cotroneo ha ricevuto un battage pubblicitario e un’esposizione impensabile per qualsiasi altro prodotto della sua tipologia. Ora è iniziata la seconda stagione, prodotta in un tempo record e mandata in onda in quasi contemporanea online e in tv (alle 13 su corriere.it e alle 21.05 dello stesso giorno su Rai Due), confermando molte idee della prima ma senza la mano di Cotroneo alla regia (solo alla scrittura).
Come già avevamo scritto 5 mesi fa , nonostante il marketing e il giornalismo più pigro continuino a parlare di “grande innovazione”, Una Mamma Imperfetta non ha niente di innovativo (tantomeno questa seconda stagione) e questo è il suo pregio maggiore. È stato conoscendo bene, rielaborando e sfruttando ciò che era stato già fatto in rete negli anni passati (non solo all’estero ma anche in Italia) che Cotroneo ha confezionato un prodotto perfetto, ritagliato su un target specifico, girato e scritto ad altezza dell’utente e messo in scena con tutti i trucchi di provato successo online (compreso l’uso pesante di video “paralleli” come backstage, interviste, extra ecc.). Non ha insomma usato le tecniche del cinema e della tv, ma ha compreso di doversi adattare agli stilemi e al linguaggio audiovisivo del mezzo d’elezione.
Ora la seconda stagione, pur essendo sempre scritta da Cotroneo, è diretta da Stefano Chiantini, non ha più la fotografia di Luca Bigazzi (il più importante direttore della fotografia d’Italia, solitamente impiegato da Sorrentino) ma di Daria D’Antonio (che spesso in passato ha lavorato come assistente di Bigazzi) e mantiene le musiche di Paolo Buonvino (già compositore per Gabriele Muccino e altri registi di primo piano). Questo per dire che i valori produttivi sono stati decisamente rivisti e che anche l’urgenza di Cotroneo di dirigere in prima persona è stata accantonata (impossibile dire se per impegni personali o altro, ma il risultato è questo).
Sul successo e sulla cifra espressiva di Una Mamma Imperfetta si gioca molto del destino delle webserie italiane. È considerato un successo (le cifre ufficiali rilasciate sono soltanto un paradossale e inutile dato di 1 milione e 200 mila streaming online, che non vuol dire niente, ma cifre non ufficiali parlano di 200.000 visualizzazioni ad episodio che, se confermate e considerato il posizionamento clamoroso su corriere.it sempre in alto, sempre in home, non è molto), e questo sicuramente ha un effetto positivo sul più grande scenario della produzione di webserie e sull’inclinazione dei grandi editori a trasmetterle. È fatta bene, con grande rispetto delle regole e delle invenzioni che le webserie hanno portato nell’audiovisivo, e ciò è bene, perché, vale la pena ricordarlo, il punto di riferimento per il grande pubblico su “cosa sia una webserie” poteva tranquillamente essere qualcosa di completamente sbagliato e totalmente retrogrado e ignorante (di rete) come Ombrelloni .
Quello che dispiace vedendo questa seconda stagione è semmai come, a fronte di una forte coerenza in scrittura, la messa in scena decisamente non sia coerente allo stesso modo. Se rimane l’idea centrale di avere una confessione in stile webcam a guidare la narrazione e inserti di diversi momenti della giornata, l’impressione è che la grammatica guardi sempre di più verso modelli televisivi e sempre meno verso quelli online.
Come tutti i prodotti selezionati da editori di grosso livello (qui addirittura sono due: corriere.it e RAI) Una mamma imperfetta è di certo soggetto a molte spinte, pressioni e diverse invadenze, inoltre essendo pensato per un pubblico in parte televisivo e di certo dall’età media alta non può essere nulla di realmente rivoluzionario. Tuttavia il lento decadimento di quelle caratteristiche di montaggio, di ritmo e di estetica che ne avevano determinato la pregnanza online per favorire altre soluzioni più simili allo stile televisivo rimane un peccato.
UNA MAMMA IMPERFETTA – SECONDA STAGIONE – EPISODIO 1
UNA MAMMA IMPERFETTA – SECONDA STAGIONE – EPISODIO 2
UNA MAMMA IMPERFETTA – SECONDA STAGIONE – EPISODIO 3
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
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