Capita raramente che una serie per la rete tratti temi più grandi delle singole vite di anonimi individui, e ancor più raramente che si ponga come obiettivo di prendere in giro un tema da prima pagina dei principali quotidiani. Proprio per questo forse non è un caso che Living With The Infidels non sia una web serie americana.
Girata e ambientata nel Regno Unito, Living With The Infidels racconta di un gruppo di aspiranti jihadisti stanziati nello Yorkshire che di colpo scoprono come l’occidente demonizzato forse potrebbe essere migliore delle ricompense ultraterrene per le quali vivono. Ho dimenticato di dire che nel caso specifico l’occidente è rappresentato dalle ragazze vicine di casa.
Sebbene il tema della rappresentazione degli estremisti islamici in forma di parodia non sia una novità, specialmente nei paesi che hanno subito attentati da quelle forze, la rete aggiunge comunque una serie di caratteristiche a tale rappresentazione assolutamente uniche.
La televisione e il cinema a modo loro hanno avuto modo in questi anni di rielaborare il conflitto religioso/politico tra oriente ed occidente attraverso film, serie, programmi televisivi e notiziari e quindi attraverso paradigmi seri, documentati ma anche ironici e tesi alla sdrammatizzazione. In qualsiasi maniera venisse affrontata la questione, comunque a dominare era l’idea di raccontare un conflitto, un popolo, delle idee o anche semplicemente degli uomini. In rete invece le cose funzionano diversamente, e Living With The Infidels, sebbene mostri il grande luogo comune degli integralisti religiosi incapaci di resistere alle tentazioni dei liberi costumi occidentali (la stessa operazione di normalizzazione del nemico e di messa in ridicolo dei suoi ideali che negli anni della guerra fredda veniva fatta con i comunisti), lo fa con un tono e con una “vicinanza” sconosciuti agli altri mezzi.
A tale scopo è funzionale la macchina da presa a mano, la vicinanza ai volti, gli ambienti spesso scarni e la scelta di giocare continuamente con la messa a fuoco per indirizzare lo sguardo dello spettatore.
Si racconta così non solo di jihadisti imbranati ma di jihadisti geek che si trasferiscono in un appartamento nuovo, che fanno vita da quartiere, che conoscono delle ragazze e si intrufolano in una festa in appartamento.
Tutte le puntate sono ambientate in due, massimo tre ambienti e comunque idealmente sempre all’interno di uno stesso palazzo. Nonostante si parli di temi internazionali e di dinamiche d’attualità lo stesso l’approccio è micro , non si guarda al fenomeno nel suo complesso ma si pensa sempre a raccontare le storie dei medesimi idealtipi: uomini intorno ai 30 anni, single, alle prese con il bisogno di soddisfare la propria autostima e trovare il proprio posto nel mondo attraverso una storia d’amore e un lavoro.
Anche trascurando la parte più di commedia è innegabile che mai jihadisti sono sembrati più simili ai giovani occidentali per tipo di aspirazioni, paura, fobie, problemi e modi di risolverli. Eppure Living With The Infidels, senza mai essere buonista, riesce a declinare con successo quel tipo di contenuto in un mezzo (la rete) che fino ad ora aveva accolto discussioni, notizie e ironie sul tema ma mai attraverso una web serie, ovvero mai attraverso un racconto che, a differenza dei molti sketch che già esistono, ha la proprietà di dare profondità ai personaggi creando coinvolgimento e quindi costringendo i suoi autori a scegliere come porsi di fronte ai protagonisti.
La serie è in 5 episodi, ognuno della durata classica di 6 minuti circa, ideata per la rete e diretta da Aasaf Ainapore già regista di pubblicità (e il tocco professionale si nota) nato da famiglia musulmana ma non praticante. A suo dire ha scelto la rete per pubblicare i suoi contenuti perché, dice, “Non credo che la televisione sia a proprio agio con cose come questa”, e sebbene Living With The Infidels non sia legata a nessun modello di business o modalità di guadagno diretto, il posizionamento in rete ha comunque dei fini professionali. Ainapore infatti intende creare con prodotti come questo un proprio brand e da lì proporre anche prodotti a pagamento.
LIVING WITH THE INFIDELS EP. 1- AMPLE ABI
LIVING WITH THE INFIDELS EP. 2 – VORACIOUS VIRGINS
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
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