WebTheatre/ Neil Patrick Harris sogna pupazzi

WebTheatre/ Neil Patrick Harris sogna pupazzi

di G. Niola - E' un pilastro della storia delle webserie, un idolo televisivo e un attore affermato. Mette in scena dei sogni condensati popolati da pupazzi: un prodotto per la rete che non stonerebbe in TV
di G. Niola - E' un pilastro della storia delle webserie, un idolo televisivo e un attore affermato. Mette in scena dei sogni condensati popolati da pupazzi: un prodotto per la rete che non stonerebbe in TV

The nerdist l’aveva promesso e alla fine è arrivato. Si tratta della webserie con Neil Patrick Harris e i pupazzi che il canale YouTube (uno tra i molti lanciati dall’aggregatore di Google nel suo sforzo da 100 milioni di dollari ) aveva annunciato alla sua apertura, eponimicamente chiamata Neil’s Puppet Dreams .
Lo spunto è ai limiti del risibile: ogni puntata racconta un sogno di Neil Patrick Harris, l’attore interpreta se stesso (come anche David Burtka che nella vita reale è effettivamente suo marito) facendo finta di essere afflitto da una malattia gravissima: sognare solo con pupazzi. Dopo una breve introduzione che lo vede di volta in volta in una situazione teoricamente reale, Neil si addormenta e fa un sogno con pupazzi in stile Muppet.

Neil's Puppet Dreams

Ci sono molti motivi per i quali occuparsi di Neil’s Puppet Dreams. Innanzitutto si tratta di una webserie che sfrutta un volto notissimo della televisione mettendolo a frutto in una produzione dai toni televisivi. I segmenti dei sogni potrebbero venire da una parte del Saturday Night Live o essere un elemento ricorrente di un talk show, sono insomma momenti di comicità che avrebbero potuto andare in tv (con Harris a fare da grande traino, vista la popolarità) e invece sono stati pensati e prodotti per la rete.
YouTube dimostra di voler fare sempre di più la nuova televisione (cioè fare la tv di prima ma proporsi come “novità” per motivi puramente tecnologici), mentre questi format, cioè lo sketch breve, dimostrano di trovare la loro vera casa online, in un medium che ne esalta la brevità e pretende contenuti estremi per tenere desta la fugace attenzione del suo pubblico.

L’altro grande motivo è che Neil Patrick Harris è una parte sostanziale della storia delle webserie. È stato infatti il protagonista di quell’avventura passata alla storia come Dr. Horrible Sing-along blog , la prima vera grande webserie a diventare un successo, la prima produzione per la rete fatta con serietà e dedizione da un team che altrimenti avrebbe lavorato in televisione (oltre a Harris c’erano Joss Whedon, Felicia Day e Nathan Fillion) e un esempio perfetto di sfruttamento economico di un prodotto per la rete. Dopo Dr. Horrible l’attore, poi esploso con How I met your mother , non era più passato per internet se non per brevissime apparizioni e The nerdist è riuscito a riportare in video su internet la sua più grande star. Nel secondo episodio compare anche di nuovo al fianco di Nathan Fillion e come era prevedibile i due subito giocano a fare riferimenti a Dr. Horrible e alle altre serie poi interpretate.

Di certo, almeno a giudicare dai primi due episodi, Neil’s Puppet Dreams non è una serie che lascerà un segno indelebile nella storia di internet, ma più un divertissement, di quelli che stanno bene nel palinsesto di un canale come The Nerdist. Nonostante l’idea vincente di caratterizzare ogni episodio con una variazione sui temi più ricorrenti dei sogni (nei primi due vediamo la caduta e l’essere visti nudi) e qualche gag decisamente azzeccata, lo show è sostanzialmente un piccolo segmento televisivo dei più innocui. Cosa che non si può dire invece del finto dietro le quinte pubblicato prima dell’inizio della serie come forma di trailer, da cui emergeva una visione incattivita della vita, degli stereotipi su internet e del mondo della comunicazione online che poi non si ritrova nello show effettivo.

Anche per questo motivo non può non far riflettere come i canali prodotti da YouTube, quelli che dovrebbero costituire la frontiera della produzione online, i portabandiera e contemporaneamente le lepri della novità, siano la parte più conservatrice dell’entertainment che si può vedere su internet. Nonostante la dirigenza non sia occupata da professionisti della tv migrati online lo stesso il modello è indubbiamente quello del noto, già visto e rimasticato. E le visualizzazioni (Neil Patrick Harris a parte) non sembrano premiare quest’atteggiamento.

NEIL’S PUPPET DREAMS – THE LULLABYE

NEIL’S PUPPET DREAMS – DOCTOR’S OFFICE

NEIL PATRICK HARRIS: BEHIND THE PUPPETS

Gabriele Niola
Il blog di G.N.

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Pubblicato il
6 dic 2012
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