È rimbalzato a lungo sulla rete italiana il trailer di Italian Spiderman quando il 22 maggio è stato messo online, raggiungendo con il tempo ben 2 milioni di views.
Si tratta di un progetto universitario che si sarebbe dovuto fermare lì e che invece è diventato un mediometraggio in diverse parti (50 minuti circa di durata divisi in 10 episodi) distribuito esclusivamente attraverso YouTube . Colmo di citazioni, di senso del cinema, di professionalità e condito con un’ironia e un piglio divertito rari, la serie Italian Spiderman è arrivata ora a conclusione di quella che viene definita la prima parte.
Sarebbe stato bello poter avere delle battute da Dario Russo, Tait Wilson, David Ashby, Will Spartalis e Boris Repasky il collettivo australiano che forma la Alrugo , fantomatica società di produzione che avrebbe girato Italian Spiderman negli anni ’60-’70 salvo poi perderlo in mare e recuperarlo ora. Purtroppo in nessun modo è stato possibile entrare in contatto con loro, non hanno risposto a mail, messaggi e appelli negli spazi su facebook e myspace.
Sicuramente tra tutti gli spettatori mondiali della serie (una media di 70.000 per episodio) gli italiani sono i più gratificati, gli unici in grado di comprendere fino in fondo la complessità del gioco stilistico e dei tanti riferimenti culturali, fino alle sfumature linguistiche dell’italiano appositamente storpiato dagli autori. E non è quindi un caso che da noi la serie abbia goduto di particolare risonanza (fino ad arrivare in alcuni spezzoni di Blob) per come è riuscita a dare un punto di vista straniero sulla nostra cultura e il nostro modo (passato) di fare cinema. Ma non solo.
In un’era di rivalutazione, remake e citazionismo i poliziotteschi e gli horror italiani anni ’70 sono stati saccheggiati da più parti e se fortunatamente quest’era di citazionismo sfrenato e spesso immotivato sta volgendo al termine, un’operazione così raffinata, così precisa dettagliata e professionale (nella sua amatorialità) come quella di Italian Spiderman si pone come il definitivo canto del cigno di quest’epoca. Ma che canto!
Italian Spiderman non prende solo dal cinema italiano degli anni ’60-’70 benché sia la sua principale ispirazione per figure, dialoghi, umorismo, fotografia, suoni e colori, c’è anche molto del cinema giapponese a basso costo, per esempio nella figura del cattivo (si vede chiaramente nell’ultimo episodio), tutto proposto in maniera esplicita ma senza che si tratti mai di artifici fini a se stessi.
Come le opere migliori, la serie ha tantissimi e diversi livelli di lettura: divertente anche solo con i dialoghi, raffinata nel modo di far muovere gli attori, eccentrica nell’uso di finti effetti speciali (i fondali o il teletrasporto per dirne solo due) l’operazione della Alrugo anche al di là della sua ottima fattura sposta avanti la barra di evoluzione della fruizione di video in rete.
Italian Spiderman non è come le altre serie, non cerca una serialità televisiva come fanno ad esempio le operazioni Vuguru (PromQueen, TheAllForNots ), confida invece molto in chi guarda, proponendo un mediometraggio unico da dividere poi in diverse parti facendo solo attenzione che ci siano dei momenti buoni per una cesura ogni 5 minuti circa. Qualcosa che ricorda molto anche il modo in cui si è mosso TakeMeBack o Joss Whedon per il suo già seminale Dr. Horrible Sing-along-Blog (il quale è di nuovo online gratuitamente a tempo limitato e, è annuncio di questi giorni, sarà la prima opera per la rete ad avere un sequel), e che prende ancora di più le distanze dai linguaggi usati per gli altri media. Non più episodi di stampo televisivo ridotti in forma e durata per una fruizione più rapida in rete, ma un sistema diverso di concepire la serialità.
Italian Spiderman come tutti i successi improvvisi non è riuscito a monetizzare le sue ottime cifre, ha distribuito tutto attraverso YouTube e ora probabilmente cerca un’altra destinazione, anche se non è chiaro come possa essere presa la serie se fruita tutta di fila per 50 minuti. Si tratta di un iter simile a quello che hanno compiuto molti suoi colleghi e che ovviamente non costituisce certo la maniera migliore per ricevere un compenso adeguato al successo del proprio prodotto.
Essere incensati da internet e poi rivedere il montaggio e il modo di proporre tutto quanto per ricevere una legittimazione economica dalla televisione non appare la modalità più pratica e corretta.
Sono stati spesi dei soldi per girare Italian Spiderman, si vede, l’esperimento dunque non può che essere in perdita come del resto Dr. Horrible , però forse è questa la maniera in cui al momento si può dare vita ad un mercato che più avanti possa dare soddisfazioni economiche.
ITALIAN SPIDERMAN – TRAILER
ITALIAN SPIDERMAN – Episodio 1
ITALIAN SPIDERMAN – Episodio 10
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
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