Solo 3 anni fa la RAI convocava nei suoi uffici i principali giornalisti di tecnologia per capire cosa fare riguardo le produzioni per la rete: era un periodo in cui guardando oltreoceano sembrava scontato che qualsiasi colosso mediatico dovesse avere un piano per internet, ma nel nostro paese ancora non c’era un pubblico poiché ancora non c’era stata la grande scuola di massa che sono stati i vlog. Ora che le webserie sono una realtà anche da noi la RAI ha cominciato a muoversi, e come suo solito in maniera massiccia, caotica ma potente.
Innanzitutto sono tre le realtà RAI che si muovono sul settore dell’online e che cercano di posizionarsi come quelle più titolate per fare produzione webseriale: RAI Cinema , RaiNet e RAI Fiction . La cosa da sola spiega molto bene quale sia lo stato delle produzioni per la rete e quali i suoi problemi principali (con o senza RAI di mezzo). Indecisi se percepirle come filiazioni del cinema, della televisione o prodotti autonomi della rete, in RAI si consuma una lotta di corridoio e di posizione tra diverse entità che risulta in una sovrapproduzione di materiale, iniziative solitamente non impeccabili e spesso fatte solo per mettere un piede in quel mondo a costo basso (vale la pena ricordarlo, non è solo prerogativa RAI concepire le webserie come prodotti che possono essere sottopagati).
Dopo aver messo online una buona parte del proprio archivio, dopo aver creato RaiClick ora diventato Rai.tv (realtà insospettabilmente positiva) e aver cominciato a sperimentare con un certo successo la replay tv, ora sembra che la RAI intenda muoversi sul terreno delle produzioni autonome per la rete. Ma se RAI Fiction è riuscita fare il terribile Ombrelloni e RAI Cinema a produrre 15 web movies di dubbia riuscita (ad onor del vero non sono riuscito a vederli tutti e 15, ma a giudicare dai primi non promettono bene), RAI Net ancora non ha calato le proprie carte.
L’iniziativa migliore pare dunque quella con i valori produttivi più alti, Una mamma imperfetta , diversa da tutte le altre perché decisamente non ripiegata su nuovi talenti della rete.
Stupisce quindi l’annuncio di CubovisionAwards , concorso online della piattaforma on demand di Telecom Italia e di RAI Cinema che premia il miglior mediometraggio inviato online tra il 12 Settembre e il 7 Novembre. Stupisce perché a fronte di una scarsa originalità nell’immaginare il concorso in sé, sia giuria che premi paiono in linea con gli standard più impegnativi.
A giudicare i video inviati infatti ci saranno Carlo Verdone, Francesco Bruni, Cristiana Capotondi, Willwoosh e il presidente di giuria Ron Howard che mette anche a disposizione come primo premio (oltre ad un passaggio su Cubovision e il canale web di RAI Cinema) uno stage nella sua società di produzione a Hollywood. Non sfugge di certo l’ironia di un concorso online per produzioni audiovisive di 20 minuti che poi dà premi di ordine cinematografico (del resto il ramo RAI che lo produce è RAI Cinema), tuttavia è evidente che le solita frasi fatte ” Vogliamo dare risalto ai giovani talenti delle rete ” cominciano se non altro ad avere una parvenza di realtà.
Cosa ancor più inedita per il nostro panorama è anche l’iniziativa parallela di Francesco Bruni, autore molto tradizionale, solitamente scrittore per i film di Paolo Virzì ma da poco anche regista con Scialla!, di fare un trailer in crowdsourcing: “Non nego una certa diffidenza e paura nel mettere online un mio lavoro, sebbene parziale – spiega – ma sono contento di battere il percorso dell’offerta legale”. Del suo film Noi 4 saranno dati 10 minuti per farne un trailer, il premiato sarà usato per la comunicazione ufficiale del film e il suo autore andrà anch’egli a Hollywood nella società di produzione di Ron Howard.
Ma forse la componente più importante di CubovisionAwards è che si batterà (vedremo come) anche nel campo dei tutorial. In questi mesi saranno infatti messi online video didattici da Oliver Stone e Ron Howard (regia), Cristiana Capotondi (recitazione), Hans Zimmer (colonne sonore), Brian Grazer (produzione), Francesco Bruni (sceneggiatura), Pietro Scalia (montaggio), Paolo Del Brocco (pitch di un progetto), Willwoosh (web). Un’operazione seria e in linea con gli altri colossi stranieri.
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
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