Come capita saltuariamente, TheJackaL hanno rilasciato un video più lungo del solito, qualcosa di più elaborato e ambizioso, che attinge al loro mondo, mette in scena i loro personaggi e richiama tutto quello che il collettivo fa in formati più brevi, con il fine di arrivare ad un’idea molto precisa.
Si chiama 30 anni – Il sabato sera e ovviamente ha a che vedere con l’uscita definitiva dal mondo giovanile. Non sono i primi nella rete italiana ad arrivare a questo traguardo, già ThePills ne hanno parlato in diversi video (e non ultimo nel film adesso in sala) e una semplice ricerca “30 anni” su YouTube restituisce un piccolo universo che in un paio di schermate racconta meglio di molto altro come il tempo stia cambiando l’età media del pubblico del Tubo. Come se fosse un passaggio obbligato per i videomaker.
TheJackaL è probabilmente la realtà più impostata, industrializzata e inquadrata tra quelle che producono per la rete, forse proprio perché non producono solo per la rete. Nati online ma subito sconfinati offline, sono videomaker che ideano, girano e montano video per tanti diversi committenti, lavori che raramente escono online o raramente sono “brandizzati” con il loro logo. Sono professionisti a tutti gli effetti, tra i pochi ad aver maturato e costruito degli strumenti e un linguaggio online che poi hanno esportato. Se ThePills (l’unica altra realtà paragonabile a loro, per quanto meno inquadrata) hanno girato qualche pubblicità facendo entrare i brand nel loro mondo, TheJackaL possono fare questo e quello, possono portare il loro mondo ovunque ce ne sia bisogno senza necessariamente fare appello ai loro volti noti.
Proprio per questo motivo, ogniqualvolta scelgano di tornare alla rete per la rete, cioè fare video che sono immaginati per una distribuzione online, quindi con minimi ritorni economici, è un atto significativo.
30 anni – Il sabato sera non è un piccolo format come poteva essere Nipples (che poi è stato usato per delle pubblicità, quindi è stato sperimentato gratuitamente e in seguito messo a servizio) ma una storia autoconclusiva, che prende il mondo JackaL e gli fa fare un piccolo passo avanti, cioè evolve le figure che solitamente animano i loro video mettendole a contatto con problemi che, si suppone, siano i medesimi dei creatori.
Lavorando molto di montaggio e fotografia (le componenti tecniche sono come sempre la parte più efficace, precisa e inesorabile dei loro video, standard inarrivabili per gli altri) e meno di sceneggiatura, 30 anni – Il sabato sera non può dirsi pienamente riuscito come i loro video più brevi o anche i divertissement lunghi girati in passato ( The Parker , nella sua superficialità di genere era decisamente più impressionante e fantasioso nonché più vicino a quello che anche in questo video rimane il loro punto di riferimento formale: Edgar Wright).
Inguaribili bravi ragazzi della rete, sono il volto più presentabile di YouTube Italia tra quelli di successo, nel rappresentare una versione finzionale di se stessi creano un ibrido tra realtà e finzione che non disturba mai nessuno, ma stavolta manca il colpo.
L’obiettivo di un video come 30 anni – Il sabato sera non è economico ma di brand, serve a ribadire i valori del mondo TheJackaL a perpetuarne la notorietà, a mantenerne lo status se non accrescerlo. E quello che il collettivo sceglie di attribuire a se stesso sono le qualità meno disturbanti e più generiche, come l’ospitata di Max Pezzali.
Se insomma il rischio più grande insito nella maniera in cui TheJackaL costruiscono il proprio mondo è un approccio ruffiano al pubblico, 30 anni – Il sabato sera sembra esserci caduto. Per quanto il video rimanga un esempio della produzione più sofisticata che si possa vedere online, lo stesso (complice un argomento trattando il quale era facile scivolare) stavolta sembrano molto più interessati del solito ad acchiappare e mantenere pubblico piuttosto che fare qualcosa di diverso.
30 ANNI – IL SABATO SERA
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
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