La breve storia delle produzioni per la rete italiana già può vantare due webserie che hanno al centro (e nel titolo) Facebook, i suoi iscritti e gli stereotipi umani che gli girano attorno. La prima era Fessbuc , nata e morta circa due anni fa, la seconda è arrivata in rete da poco ed è al terzo episodio (traguardo che aveva segnato la fine dell’altra) e si chiama Faccialibro .
Fessbuc e Faccialibro vengono da team creativi diversi, la prima faceva capo al televisivo Davide Crestani, questa seconda invece è scritta dal duo composto da Carlo Bassetti e Fabrizio Luisi, già responsabili di Gamers e autori di alcuni episodi delle serie televisive Camera Cafè e Piloti. In comune invece c’è uno spirito molto televisivo, molto retroguardista e poco tarato sul pubblico della rete.
Orchestrato intorno a 9 personaggi che rappresentano 9 maniere di vivere lo spazio dentro e fuori il social network (il designer sociopatico ma attivo online, l’arrivista che vede lo strumento come un modo per migliorare l’immagine di sé, la bella e stupida…) ma che soprattutto sono 9 macchiette senza identità e senza possibilità di compartecipazione, Faccialibro sembra in tutto e per tutto una serie televisiva comica, non a caso in stile Camera Cafè. Addirittura la webserie propone anche le risate finte di sottofondo (mai sentite in rete e sempre meno usate in televisione) e una serie di emoticons in sovrimpressione a sottolineare il tono delle azioni dei personaggi, segno chiaro ed evidente di quale sia il pubblico cui si rivolge e la maniera in cui intende approcciare il medium.
Presentata in esclusiva su MSN (senza possibilità di embed), con qualche trailer pubblicato su un apposito canale YouTube e il patrocinio di 2Much.tv , Faccialibro sembra dunque indirizzato su buoni binari per quel che riguarda la parte di produzione e di revenue ma non per quanto riguarda i contenuti. Ad ulteriore dimostrazione di questo c’è il contrasto che viene dall’avere un profilo Facebook per ogni personaggio (profili attivi e anche con un buon numero di utenti a seguirli) e poi non riuscire ad individuare negli episodi nulla che sia più profondo di qualche stereotipo da social network. Che vogliano o non vogliano esserlo, i personaggi di Faccialibro non hanno nessun possibile riscontro umano, puntano continuamente al macchiettistico all’esagerato e al clownesco, senza poter descrivere la realtà e (ancora peggio) senza divertire.
Perché la pecca principale alla fine è quella. Una webserie comica che non fa ridere.
Il modello dovrebbe essere, a grandissime linee, ancora una volta The Guild per il modo in cui ciò che accade sullo schermo del computer che i protagonisti (e non gli spettatori) guardano influenza gli accadimenti raccontati. Eppure nella webserie cardinale con Felicia Day e in quelle che da questa si sono spinte ad esplorare il racconto di come ciò che facciamo in rete (sia giocando, sia interagendo) cambi il nostro modo di vivere, alla comicità era sempre affiancata un’idea di mondo e di umanità ben precisa. Se c’è qualcosa che si può considerare specifico della produzione per la rete è proprio un’attenzione quasi maniacale alla presentazione di personaggi probabili e realistici per quanto, magari, rappresentativi solo di una nicchia. Al contrario i personaggi di Faccialibro potrebbero esistere ovunque o essere usati per un’altra qualsiasi serie o webserie. E l’impressione che si ha del resto è proprio di averli già visti.
Anche dietro il successo di Freaks! , la web serie italiana più nota, nonostante ispirazioni palesemente da serial televisivo, si cela questa medesima idea: mettere in scena se stessi, ovvero personaggi che rispecchino chi guarda, con la massima aderenza possibile al reale (dati presupposti fantastici di partenza) ed evitando in ogni modo il caricaturale.
FACCIALIBRO EPISODIO 1 TRAILER
FACCIALIBRO EPISODIO 2 TRAILER
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
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