Al cinema e da poco anche nella televisione c’è azione e azione. C’è l’azione quella generica e tale solo di nome, quella dei thriller o dei film con star dalla scarsa attitudine al movimento, e c’è l’azione quella vera, quella con le coreografie elaborate, con le sequenze semi-realistiche e un senso profondo del movimento interno ad ogni inquadratura. In rete questa differenza non esisteva fino a ieri, c’erano solo webserie blandamente d’azione, fatte male da persone che non hanno confidenza con un genere (l’azione vera per l’appunto) che richiede soprattutto capacità artigianali, pratica e molta tecnica. Drained World è quindi il primo caso di grande epopea d’azione vista in rete.
La webserie di cui al momento esiste unicamente un pilota scritto, diretto, montato, interpretato e coreografato da Fabien Garcia (praticamente un veicolo per lo stesso Garcia, artista marziale) è realizzata con i mezzi e le conoscenze del cinema d’azione più importante del momento, quello di Gareth Evans, dunque si inserisce in un genere e uno stile più grandi di essa, al pari di altre produzioni per il cinema.
Alla produzione infatti c’è Laurent Buson , attore e stunt in Merantau (tra gli altri) il primo di una serie di film fondamentali di Gareth Evans che hanno rivisto la maniera in cui si filma l’azione, i più noti dei quali sono The Raid: Redemption e The Raid 2: Berandal .
Dopo una prima metà della puntata che imposta le basi del racconto (anche con un po’ troppa lungaggine, che denota qualche incertezza nell’arte del racconto), la seconda metà mette in scena tutto quello che Drained World ha da dare. Siamo in un mondo postapocalittico (come l’ultima scena avrà la premura di sottolineare), un set da uomo mangia uomo, in cui il protagonista deve sopravvivere, tutto assolutamente funzionale all’esplosione di violenza che seguirà.
La videocamera va in mezzo all’azione, partecipa alla coreografia e con precisione millimetrica si trova sempre nel punto migliore per riprendere ciò che accade, sebbene ci siano pochi stacchi di montaggio. Ancora di più gli attori e gli stunt sono inquadrati quasi sempre per intero per sottolinearne i gesti reali.
Tutto questo richiede tempo, prove e molta attenzione, il contrario di quello che spesso sono le veloci lavorazioni delle webserie, oltre che una professionalità altissima nel settore delle arti marziali. Non si tratta quindi di qualcosa di “facile”: lo stesso Drained World cerca di portare anche nel mondo delle produzioni per la rete una mentalità diversa. Per il cinema e la televisione, allo stesso modo, ci sono volute produzioni rivoluzionarie (quasi sempre asiatiche) perché il valore del movimento dei corpi ripreso dal vero fosse compreso. Certo, il problema delle produzioni per la rete è sempre quello, il budget. Tuttavia Drained World, se riuscisse ad essere finanziata come in effetti richiede dal proprio sito (tramite “donazioni” molto vecchio stampo negli anni di crowdfunding), potrebbe fare la differenza.
DRAINED WORLD – PILOT
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
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