È stata una settimana stranamente intensa per il legame che la televisione si trova a dover stringere con la rete. Su tutto ha regnato la definizione della causa tra Google e Viacom, o quanto meno la prima sentenza in materia. Il fatto che non sia considerabile come reato la pubblicazione online di contenuti protetti da copyright fino a che il legittimo proprietario non ne richieda la rimozione consente di continuare la contaminazione tra rete e televisione così come l’abbiamo conosciuta.
La televisione, negli stati Uniti almeno, sta già transitando le sue idee produttive in una dimensione da rete, soprattutto dal lato indipendente. A dimostrarlo, non bastasse il profluvio di produzioni web, è stato anche l’ultimo Independent Television Festival nel quale le webserie presentate erano decisamente maggiori (per quantità) delle produzioni meramente televisive. Gli indipendenti preferiscono la rete e non era difficile da intuire visti i costi (minori) e il pubblico (maggiore).
La televisione maggiore è invece la roccaforte della spesa e degli ascolti, tanto che, prima di essa, sta facendo il passaggio all’online il cinema. La dinamica è veramente curiosa e la vediamo dispiegarsi con forza proprio in questi giorni in cui nelle sale di un po’ tutto il mondo esce il terzo capitolo della saga Twilight, Eclipse , e dunque si ricomincia a parlare, in rete in particolar modo, di vampiri e sesso (mancato).
Da quando i vampiri mormoni hanno cominciato a mietere successi (letterari prima e cinematografici poi), la rete è gradualmente stata invasa di meme in materia e di produzioni contaminate da un vampirismo non certo attaccato alla tradizione ma svincolato e fine a se stesso proprio come quello di Twilight.
Qui abbiamo parlato spesso di serie come I <3 Vampires o Dead & lonely (ma gli esempi sono davvero tantissimi) che trattano di contenuti normali contaminandoli con il vampirismo, ovvero una tendenza derivata da altri media. Adesso che la febbre Twilight sale lo staff di YouTube non si tira indietro e organizza , attraverso il canale ufficiale di Twilight, una diretta dalle code per l’ingresso alla prima del film e ricominciano a girare prese in giro e rielaborazioni della saga.
Una delle più valevoli in assoluto e delle meno goliardiche (pur nella sua assurdità) è Twilight Eclipse – The 8-bit Interactive Game , una versione ad avventura grafica 8bit dell’ultimo capitolo della saga che sfrutta i link interni ai video di YouTube. Oltre la presa in giro e lo spoof siamo di fronte ad una maniera di organizzare quel tipo di racconto (che già il cinema ha dovuto riorganizzare rispetto all’originale stesura letteraria) nuova, diversa, adatta allo stile scelto e “interattiva” in un senso non partecipativo ma narrativo (cioè non realmente ma fintamente interattiva e finalizzata comunque al racconto di una trama prefissata).
Non bastasse l’ondata di contenuti vampireschi, la rete comincia ad occuparsi anche del 3D il quale, ormai consolidato nelle sale, cerca un’affermazione televisiva che è lungi da venire, almeno fino a che non arriva uno standard. Con la flessibilità e la velocità produttiva delle webserie però Safety Geeks: SVI (prodotto già noto e di successo) ha riconvertito tutta la prima stagione in tre dimensioni.
Difficile dire se la rete (e quindi in questo caso i PC) possano arrivare prima della televisione a sperimentare contenuti in 3D. Sebbene la storia ci fa pensare che dovrebbe essere così, di sicuro l’idea che questi esperimenti e la notizia di Safety Geeks mandano è che la reattività del mercato della rete è fisiologicamente maggiore di quello, colossale, delle televisioni e che nella corsa allo standard per la visione stereoscopica casalinga (la lotta è tra fotogrammi alternati e polarizzazioni differenti) i contenuti web potrebbero contare di più di quelli televisivi.
Se Viacom avesse vinto su YouTube e si fossero definitivamente banditi i contenuti coperti da copyright dal mondo della rielaborazione, del collage e del meme, il rapporto tra i due media avrebbe preso una strada decisamente più tortuosa di quella attuale in cui, come si vede, immagini, idee, contenuti e mode possono partire da un medium e sconfinare in un altro trovando legittimazioni diverse in fruizioni diverse e mantenendo inalterati nomi e “fotogrammi”. La rete in questo senso sembra rincorrere cinema e tv sul loro percorso adattandosi ad ogni nuova mossa e producendo di conseguenza per sfruttare il successo da essi creato, come si faceva una volta al cinema con le produzioni di serie C.
TWILIGHT ECLIPSE: The 8bit Interactive Game
WAITING FOR TWILIGHT
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
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