Lake Forest (USA) – Allineandosi ai suoi maggiori rivali, anche Western Digital (WD) ha finalmente annunciato il suo primo hard disk da 1 terabyte. L’unità fa parte di una nuova famiglia di drive, chiamata GreenPower (GP), che promette di tagliare i consumi fino al 40%.
I primi dischi della linea GP debutteranno sul mercato nelle prossime settimane : dapprima all’interno della famiglia di hard disk esterni MyBook, e subito dopo come modelli interni per i PC desktop. La capacità sarà compresa fra 320 GB e 1 TB, mentre il consumo massimo sarà di 8,5 watt : circa 5 watt in meno, secondo il produttore, rispetto ad un tipico hard disk desktop da 1 TB.
Entro la fine di questo trimestre WD lancerà unità GP anche nel segmento enterprise e CE (elettronica di consumo). Tutti questi modelli saranno conformi alla specifica standard per il risparmio energetico Energy Star 4.0 .
Per tagliare i consumi i nuovi dischi di WD si avvalgono di tre distinte tecnologie: IntelliPower , che gestisce la velocità di rotazione dei piattelli magnetici, i transfer rate e l’uso della cache; IntelliPark , che durante i periodi di inattività parcheggia le testine per ridurre l’attrito aerodinamico; e IntelliSeek , che controlla i movimenti degli attuatori per migliorarne l’efficienza.
In questo comunicato WD ha pubblicato una tabella in cui riporta, per le varie categorie di dischi WP, il risparmio stimato in watt, dollari e kilogrammi di anidride carbonica (CO2) immessi nell’atmosfera. “Un data center con 10mila drive può risparmiare 100mila dollari all’anno in costi energetici e ridurre le emissioni di CO2 di 600mila chilogrammi, un beneficio ecologico paragonabile a quello che si avrebbe togliendo dalla strada almeno 400 auto per un anno”.
WD non ha specificato la velocità di rotazione dei suoi nuovi dischi, e l’omissione non è casuale: il vice president per il desktop dell’azienda, Don Bennett, ha detto che così come i megahertz non sono più un riferimento attendibile per comparare la potenza dei processori, la velocità di rotazione di un disco (espressa in rivoluzioni al minuto, RPM) non è più un fattore chiave per stimare l’ordine di performance di un hard disk . Bennett ha spiegato che negli hard disk moderni gli RPM possono variare dinamicamente in base al profilo energetico o al carico di lavoro; oltre a ciò, egli afferma che certi drive da 5400 RPM possono fornire performance superiori a certi dischi da 7400 RPM.
“Per non confondere i consumatori, e guidare l’intera industria verso il cambiamento, abbiamo deciso di non pubblicizzare più la velocità di rotazione dei nostri dischi”, ha proclamato John Coyne, CEO di WD.
Riprendendo il parallelo di Bennett con i processori, anche nel settore dello storage le performance assolute stanno progressivamente perdendo d’importanza a favore del rapporto tra performance e consumi : un fattore su cui WD vuole attirare l’attenzione degli utenti eliminando “distrazioni” come RPM e dimensioni della cache.
Ieri WD ha anche annunciato il lancio di nuovi drive esterni della linea MyBook con una capacità di 2 TB : in USA il loro prezzo varia tra i 749 e i 799 dollari.