L’hard disk è stato l’elemento che negli ultimi anni ha subito l’evoluzione meno marcata, soprattutto per quanto riguarda gli hard disk per “home user” e non i ben differenti modelli SCSI. Questi ultimi infatti, utilizzando controller e tecnologie particolari, raggiungono velocità e prestazioni ben differenti da quelle che siamo abituati a vedere sui nostri “dischi locali”. Mentre infatti i dischi di tipo SCSI hanno raggiunto già da tempo i 15000 giri al minuto (RPM), gli utenti comuni continuano a comprare i classici hard disk da 7200.
Una delle compagnie che da anni cerca di portare tali migliorie nei dischi non di classe server è stata Western Digital, che nel 2003 ha introdotto il Raptor WD360GD. Questo disco, da 36 GB di spazio, era dotato di una velocità di rotazione pari a ben 10000 giri, buffer da 16 MB e connessione SATA, l’unica che all’epoca consentisse di superare il limite posto dalla connessione ATA 133. Pochi mesi dopo presentò il modello WD740 , dotato di due piatti da 36 GB, che risolveva alcuni problemi velocistici in ambito server e presentava uno spazio di memorizzazione doppio per venire incontro alle esigenze degli utenti. Questo modello ha riscosso molti consensi tra appassionati e tra coloro che esigevano qualcosa di più dalla propria workstation, ma dal lancio del WD740 ad oggi non ci sono stati altri annunci.
Questo fino a qualche giorno fa. Finalmente ha fatto la sua comparsa il modello Raptor WD1500 da 150 GB, proprio in quest’ultimo periodo contraddistinto da prezzi in calo per i 500 GB… Sarà il momento di affiancare un piccolo bolide al grosso mammuth?
Test e conclusioni
Storage Review ha l’esclusiva sulla pubblicazione del primo articolo con prove dal vivo del nuovo hard disk di casa Western Digital. I tempi di accesso sono risultati piuttosto fedeli a quelli dichiarati dalla casa produttrice, e le velocità di trasferimento raggiungono picchi elevati: il transfer rate più alto è di ben 88 MB/s, un valore che permette di superare tutti gli hard disk da 10.000 giri SCSI con cui è stato messo a paragone, e che lo avvicina ai modelli 15.000 giri. Nei test per utente singolo e di gioco, l’hard disk cede il passo solo ai modelli da 15000 RPM in un paio di test, mentre tutti i modelli SATA vengono facilmente superati.
Nei test multi-utenza il drive viene superato dai concorrenti SCSI, anche perchè le caratteristiche ormai affidabili di tali dispositivi risultano superiori a quelle utilizzate nell’NCQ di cui il drive è dotato, benchè la meccanica del Raptor sia comunque di derivazione SCSI.
Il drive si è rivelato uno tra i più silenziosi tra gli hard disk SCSI, ma non è andata altrettanto bene in ambito SATA: tutti i drive sono stati più silenziosi del Raptor. Il consumo e la dissipazione di calore sono nella media, leggermente più elevati rispetto al classico hard disk SATA.
In sostanza, grazie a questo modello, Western Digital ha raggiunto risultati insperati: le performance sono aumentate del 21% rispetto al vecchio modello WD740D, e i benchmark confermano prestazioni più simili a quelle di un hard disk SCSI che a quelle ottenibili da un classico hard drive di tipo SATA. Tutto questo ha un costo: il drive è venduto ad un prezzo consigliato pari a 349 dollari.
Giovanni Fedele