Western Digital e SanDisk hanno raggiunto un punto di intesa sull’acquisizione di quest’ultima da parte del produttore di hard disk statunitense, un’operazione che stando a quanto sostengono i diretti interessati è destinata a generare crescita e nuove opportunità di business in un’industria dello storage in evoluzione rapida.
Dopo la colossale fusione tra Dell ed EMC , l’acquisizione di SanDisk rappresenta il secondo, grande “evento” che si verifica nel mercato dello storage in queste settimane: il valore totale dell’operazione sarà di 19 miliardi di dollari , pagati in denaro contante e in misura minore in azioni da WD.
Il business dei chip di memoria Flash diventerà quindi parte integrante di Western Digital , con la possibilità di servire mercati diversi dal tradizionale settore dello storage meccanico e di integrare la tecnologia nella filiera produttiva della corporation statunitense.
E SanDisk? Non perderà l’anima, così come resterà valida la partnership con Toshiba per la produzione di chip NAND Flash tridimensionali. Il CEO di WD Steve Milligan continuerà a mantenere il proprio posto, mentre l’amministratore del produttore nipponico (Sanjay Mehrotra) entrerà a far parte del consiglio di amministrazione di WD.
L’annuncio di Western Digital concretizza una voce di corridoio che circola da giorni tra gli addetti ai lavori, un’opportunità ben vista dagli analisti che arriva a margine di previsioni di risultati trimestrali positivi e che costringe Seagate, l’altro grande colosso dello storage americano, a guardarsi intorno per rafforzare il business contro la mossa del concorrente.
Alfonso Maruccia