Fine settimana di lutto per gli appassionati di file sharing a tema musicale, con uno dei più popolari tracker BitTorrent privati colpito dall’azione delle autorità anti-pirateria senza apparente possibilità di ritorno. Per What.cd è la fine del viaggio, gli amministratori salutano la community ma rassicurano: il database degli utenti non è nelle mani dell’industria.
L’ inaccessibilità di What.cd è cominciata nella seconda metà della settimana scorsa, con le prime indiscrezioni che parlavano di un raid e del sequestro dei server del sito. Da principio gli amministratori del tracker privato hanno negato il raid, ma la conferma finale è arrivata direttamente dall’organizzazione responsabile dell’azione di contrasto.
SACEM , l’organizzazione dell’industria musicale francese, si è infatti attribuita la responsabilità del sequestro di 12 server da parte delle forze di polizia, una mossa condotta solo dopo due anni di indagini che avrebbero messo fine – secondo le stime dell’organizzazione – a un danno di 41 milioni di euro all’attività dei “creatori” di contenuti musicali.
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– What.CD (@whatcd) 18 novembre 2016
SACEM manifesta soddisfazione promettendo di proseguire la battaglia anti-pirateria domani e per sempre, e a quanto pare l’effetto del sequestro dei server si è fatto sentire nel complesso della “scena” BitTorrent con altri tracker privati (Gazelle Games, Del.ish) divenuti inaccessibili; anche Feral Hosting, società nota per ospitare molti tracker, è finita offline.
Sia come sia, la scomparsa di What.cd segna la fine di una community di appassionati musicali particolarmente devoti, con centinaia di migliaia di utenti impegnati a raccogliere e condividere più di un milione di album comprensivi di LP, EP, singoli, antologie e tutto quanto. Nato dalle ceneri di oink.cd molti anni or sono, anche What.cd deve ora condividere il destino dei tracker BitTorrent più popolari. In attesa che in Rete si affacci il prossimo.
Alfonso Maruccia