L’inizio del 2021 è stato piuttosto turbolento per WhatsApp. Nei primi giorni dell’anno la richiesta sottoposta a tutti gli utenti di accettare modifiche alla privacy policy e nuovi termini di servizio redatti in modo quantomeno poco chiaro per non perdere l’account, di lì a poco l’arrivo di rassicurazioni sulle variazioni introdotte, poi il dietrofront con la scelta di rimandare la scadenza di tre mesi. Oggi la società torna a pronunciarsi sul tema con un comunicato che fin da subito mette nero su bianco il suo punto di vista.
All’inizio dell’anno, sono circolate notizie false e informazioni errate riguardanti l’aggiornamento dei nostri termini di servizio e dell’informativa sulla privacy. Riteniamo dunque sia importante chiarire ogni dubbio.
WhatsApp: un aggiornamento (sull’aggiornamento) delle policy
L’app di Facebook anticipa l’integrazione di un banner attraverso cui poter accedere a maggiori informazioni in merito, concedendo agli utenti il tempo necessario per consultarle e scegliere poi senza fretta se accettare i nuovi termini per continuare a usare il servizio oppure congedarsi in favore di un’alternativa.
Nel corso delle prossime settimane, mostreremo su WhatsApp un banner contenente maggiori informazioni, che ciascuno potrà leggere secondo i propri tempi. Abbiamo pubblicato ulteriore materiale informativo per fornire delle risposte alle domande che ci sono pervenute. Inoltre, invieremo dei promemoria ai nostri utenti, in modo che possano rivedere e accettare questi aggiornamenti per continuare a usare WhatsApp.
Il team di WhatsApp è consapevole dell’esodo provocato dal cambiamento annunciato in gennaio con un numero non indifferente di utenti che ha scelto di provare o passare definitivamente a Telegram o Signal. Non si nasconde dietro un dito, concentrando l’attenzione sul proprio impiego della crittografia end-to-end per sottolineare e ribadire la sicurezza del servizio proposto.
Comprendiamo che in questo periodo alcune persone abbiano provato altre applicazioni di messaggistica per verificare quali opzioni offrono. Alcune applicazioni concorrenti dichiarano di non poter vedere i messaggi degli utenti. Tuttavia, se un’applicazione non offre la crittografia end-to-end come impostazione predefinita, significa che può leggere i messaggi. Altre applicazioni affermano di essere migliori perché hanno accesso a una quantità inferiore di dati rispetto a WhatsApp. Riteniamo che le persone siano alla ricerca di applicazioni che siano allo stesso tempo sicure e affidabili, ed è per questo che WhatsApp ha accesso a una quantità limitata di dati.
Nel comunicato anche un riferimento a come l’azienda riesca a mantenere gratuito l’utilizzo dell’app, attraverso gli utili generati dalle aziende che la scelgono per comunicare con i loro clienti. È proprio questa dinamica ad essere direttamente interessata dai nuovi termini di servizio.
Ogni giorno, milioni di persone scelgono di comunicare con le aziende tramite WhatsApp, perché trovano sia più semplice chattare, piuttosto che telefonare o inviare un’email. Addebitiamo alle aziende i costi per fornire assistenza clienti su WhatsApp, mentre per le persone il servizio è totalmente gratuito. Alcune funzioni relative agli acquisti sono integrate con Facebook, per consentire alle aziende di gestire il proprio catalogo tra le diverse applicazioni.