Un gruppo di beta tester sta valutando nuove implementazioni per WhatsApp su sistemi Android e iOS. Tra le novità ce n’è una che mima il funzionamento delle storie di Snapchat . Gli utenti potranno condividere contenuti multimediali e messaggi “effimeri” abbelliti con una serie di ritocchi ed emoji in sovrimpressione.
Il nuovo menu chiamato ” Stato ” trova spazio tra i tab “Chat” e “Chiamate”. Non si tratta di una banale impostazione di un messaggio di saluto (o della propria disponibilità a chattare, come su Skype) ma di un nuovo modo per stuzzicare gli utenti a usare WhatsApp in maniera inedita. Attraverso questa funzione è possibile scattare al volo una foto o registrare un video , ritoccarlo con un tool grafico apposito (potendo anche “scarabocchiarlo”) e aggiungere un messaggio di accompagnamento prima di condividerlo con i contatti (tutti o solo alcuni di essi). La funzione strizza l’occhio all’intrattenimento, ma apre le porte a potenzialità commerciali interessanti (trasmissione di eventi live, contest ecc.).
Facebook si è mossa di recente per integrare nel suo social network la possibilità di creare storie che si autodistruggono nel giro di 24 ore e, come visto, sta prevedendo lo stesso su WhatsApp. Il tentativo in ottobre di acquisire Snow (una sorta di Snapchat asiatica) non sarebbe quindi casuale. Prima di allora, anche la stessa Snapchat era entrata tra gli obiettivi di Zuckerberg. Nel tentativo di acquisizione del 2013 erano stati messi sul piatto 3 miliardi di dollari (oggi l’app di Evan Spiegel ha un valore stimato di 25 miliardi di dollari ).
La funzione di creazione contenuti volatili, presente in Snapchat ormai da tre anni, è sempre stato un elemento caratterizzante dell’app di messaggistica più amata dai teenager. L’orientamento verso i contenuti video (quest’anno sono state totalizzate oltre 10 miliardi di visualizzazioni ) ne hanno definitivamente decretato il successo commerciale (oltre 150 milioni di utenti abituali). D’altronde, le potenzialità dello strumento, non sono di certo rimaste nascoste ai competitor. Qualcuno crede che le recenti implementazioni siano una rivincita di Facebook verso i falliti tentativi di acquisto . Quel che è certo è che Facebook e compagnia stanno certamente scopiazzando dai concorrenti. Le storie su Instagram sono esattamente un clone di quanto già visto su Snapchat.
Ma quest’ultimo sta continuando a fare scuola, complice anche una politica di tutela della privacy superiore. Recentemente ha offerto garanzie ad Amnesty International che l’aveva bacchettata per dubbi circa la tutela degli utenti (anche se qualche problema persiste). WhatsApp invece non ha saputo fare altrettanto ed è da mesi sotto la lente d’ingrandimento dell’ Agcm per il rischio di cessione indebita di dati a Facebook. La sfida sul mercato passa anche attraverso la gestione di questi temi.
Mirko Zago