La Competition Commission of India (CCI) ha inflitto una sanzione di 2,13 miliardi di rupie (circa 25,4 milioni di dollari) a Meta per abuso di posizione dominante. L’azienda di Menlo Park non dovrà inoltre condividere i dati degli utenti di WhatsApp con altri servizi per cinque anni. Meta ha comunicato che presenterà appello.
Indagine avviata nel 2021
L’indagine nei confronti di Meta è stata avviata dalla CCI a fine marzo 2021, in seguito alla nuova informativa sulla privacy annunciata il mese precedente. Quest’ultima era nota come “take-it-or-leave-it” perché gli utenti erano obbligati ad accettarla se volevano continuare ad usare WhatsApp. Fornendo il consenso veniva autorizzata la condivisione dei dati con altri servizi a scopo pubblicitario. Meta ha successivamente rimosso questo obbligo e posticipato l’entrata in vigore al 15 maggio 2021.
L’autorità antitrust ha stabilito che la nuova policy sulla privacy forza gli utenti ad accettare la raccolta dei dati (in precedenza era disponibile l’opzione di opt-out). Ciò rappresenta un abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di messaggistica e del display advertising in India. La condivisione dei dati tra vari servizi crea una barriera di ingresso per i concorrenti.
Meta non deve quindi condividere i dati per cinque anni, deve fornire agli utenti una spiegazione dettagliata dei dati condivisi e deve mostrare un’opzione di opt-out per vecchi e nuovi utenti nelle impostazioni di WhatsApp e tramite notifica in-app. L’azienda di Menlo Park dovrà infine pagare una multa di 2,13 miliardi di rupie (circa 25,4 milioni di dollari).
Meta ha comunicato che presenterà appello contro la decisione della CCI. Un portavoce ha dichiarato che l’aggiornamento del 2021 non cambia la privacy dei messaggi personali. Inoltre non è stato eliminato nessun account e non è stata limitata nessuna funzionalità.