Mentre si avvicina rapidamente la scadenza del 15 maggio, fissata da WhatsApp per la definitiva introduzione dei nuovi termini di servizio, il team al lavoro sull’applicazione fa sapere quanto hanno inciso le critiche mosse dagli utenti in merito alla gestione della privacy: zero.
WhatsApp se infischia e continua a crescere
A renderlo noto un portavoce della società attraverso le pagine del sito TechCrunch. Anzi, negli ultimi mesi, il tanto chiacchierato esodo verso piattaforme alternative come Telegram e Signal non ha intaccato la sua leadership. La maggior parte degli iscritti ha accettato le modifiche calate dall’alto (come avevamo previsto fin dall’inizio) e la base utenti continua a crescere. Non sono stati comunicati i numeri ufficiali.
Gli ultimi documenti relativi ai risultati finanziari di Facebook restituiscono comunque un’indicazione. Considerando tutte le applicazioni gestite dal gruppo, nel trimestre concluso il 31 marzo, quelli attivi mensilmente sono stati 3,45 miliardi (quasi la metà della popolazione mondiale), più dei 3,30 miliardi di fine dicembre e dei 3,21 miliardi di settembre.
Negli screenshot qui sopra il messaggio che continua a comparire periodicamente a coloro che ancora non hanno accettato i nuovi termini di servizio. Come reso noto, chi continuerà a non farlo non perderà il proprio account il 15 maggio, ma dopo alcune settimane (non è dato a sapere quante) vedrà disattivarsi alcune funzionalità chiave dell’applicazione.
In estrema sintesi, ciò che viene chiesto è autorizzare la condivisione di alcune informazioni riguardanti pagamenti e transazioni tra FB e WA, così che gli strumenti di comunicazione offerti da entrambe le piattaforme possano proseguire nel loro percorso di convergenza e il gruppo rafforzare la propria posizione nel territorio e-commerce.