Come anticipato a fine febbraio, dallo scorso 11 aprile sono in vigore i nuovi termini del servizio in Europa. L’accesso a WhatsApp è ora consentito agli utenti con età minima di 13 anni, invece dei 16 anni precedenti. L’azienda di Menlo Park ha in pratica uniformato il requisito a livello globale, ma sono numerose le critiche ricevute per questa decisione.
Meta antepone i profitti alla protezione dei minori
Per usare WhatsApp in molti paesi (tra cui gli Stati Uniti) è necessario avere un’età minima di 13 anni. In Europa era stata però innalzata a 16 anni dopo l’entrata in vigore del GDPR (Regolamento generale sulla protezione di dati) il 25 maggio 2018. Meta ha comunicato a fine febbraio diversi cambiamenti ai termini del servizio e all’informativa sulla privacy che sono stati applicati dallo scorso 11 aprile.
Le novità riguardano principalmente il rispetto del Digital Markets Act e del Digital Services Act, come l’obbligo di garantire l’interoperabilità con altri servizi di messaggistica. Per avere un requisito coerente a livello globale, l’età minima è stata abbassata a 13 anni anche in Europa e Regno Unito. Questa modifica è stata fortemente criticata dalle organizzazioni che difendono i diritti dei minori.
Smartphone Free Childhood ha dichiarato che Meta antepone i profitti alla protezione di minori. L’azienda di Menlo Park ha ignorato i campanelli di allarme suonati da scienziati, medici, insegnanti, genitori ed esperti di salute mentale sui danni derivanti dell’uso dei social media.
WhatsApp scrive nel centro assistenza che ci sono vari strumenti per la sicurezza degli utenti. Un genitore può anche chiedere la chiusura dell’account fornendo alcuni documenti. L’utente accetta automaticamente i nuovi termini se utilizza il servizio dopo l’11 aprile. Se non intende più accettarli deve eliminare l’account.