L’Italia non è il solo paese ad essersi espresso in modo contrario in merito alla nuova privacy policy di WhatsApp o quantomeno alla modalità scelta per comunicare il cambiamento, ritenuta da più parti poco chiara e poco trasparente (da noi sul tema è intervenuto il Garante Privacy). C’è anche l’India che con una lettera firmata dal Ministry of Electronics and Information Technology ha chiesto al CEO Will Cathcart di rinunciare alle variazioni proposte per il bene degli utenti.
WhatsApp, nuova policy sulla privacy: anche l’India è contro
Quello indiano non è un mercato qualunque per l’applicazione e la mossa potrebbe influenzare la posizione di Facebook sul tema, già dimostratasi tutt’altro che granitica con il rinvio di tre mesi per l’introduzione della nuova policy (ora il termine è fissato al 15 maggio). Il territorio ospita la community dell’app più grande al mondo con oltre 400 milioni di utenti ed è anche stato il primo scelto dal gruppo per il lancio di Pay, sistema di pagamento legato a doppio filo alle ambizioni business di WhatsApp.
La decisione di porre gli utenti di fronte all’obbligo di accettare i nuovi termini di servizio per non perdere l’account ha fatto storcere il naso a molti, innescando una sorta di esodo di massa verso alternative come Signal e Telegram. Questi due servizi, ritenuti per modalità di sviluppo e funzionalità più rispettosi della privacy, hanno accolto decine di milioni di nuovi account in pochi giorni.