Uno degli obblighi del Digital Markets Act (DMA), che verrà applicato da domani, riguarda l’interoperabilità tra i servizi di messaggistica. Meta ha comunicato che questo requisito verrà rispettato da WhatsApp e Messenger attraverso il protocollo Signal.
Interoperabilità con Signal
L’interoperabilità permetterà ad esempio lo scambio di messaggi tra WhatsApp e Telegram, quindi gli utenti potranno installare una singola app. Inizialmente verrà garantita per le conversazioni one-to-one e la condivisione di immagini, video, audio e altri contenuti multimediali. Successivamente verrà estesa a chat di gruppo e chiamate.
I provider di terze parti dovranno sottoscrivere un accordo con Meta per attivare l’interoperabilità. Sia WhatsApp che Messenger usano il protocollo Signal per la crittografia end-to-end. Quindi anche i provider di terze parti dovrebbero usare lo stesso protocollo per una maggiore sicurezza, ma possono anche usare un protocollo compatibile.
L’azienda di Menlo Park sottolinea che deve controllare entrambi i client (mittente e destinatario) per garantire la sicurezza, ovvero che nessuno possa intercettare la comunicazione. Anche se viene usato il protocollo Signal per proteggere i messaggi in transito, Meta non può controllare l’altro client (ad esempio Telegram) e quindi come il provider di terze parti gestisce i messaggi inviati e ricevuti.
Nel caso di WhatsApp, il client di terze parti si connette ai server di WhatsApp usando il protocollo di Meta basato su XMPP (Extensible Messaging and Presence Protocol). I server di WhatsApp si interfacciano con quelli di terze parti tramite HTTP per eseguire varie operazioni, come l’autenticazione e l’invio delle notifiche push.
L’interoperabilità non verrà attivata per impostazione predefinita. Gli utenti decideranno se scambiare i messaggi con servizi di terze parti (opt-in).