A distanza di oltre 3 anni dall’avvio dell’indagine, la Federal Competition and Consumer Protection Commission (FCCPC) della Nigeria ha inflitto a Meta una multa di 220 milioni di dollari per aver violato la legge sulla privacy con l’imposizione della nuova policy di WhatsApp. L’azienda di Menlo Park ha annunciato che presenterà appello.
Nuova sanzione per Meta
Come molti ricorderanno, all’inizio del 2021 doveva entrare in vigore la nuova policy sulla privacy di WhatsApp che prevedeva la raccolta dei dati a scopo pubblicitario e per una migliore interazione con le aziende. Meta aveva deciso inizialmente di bloccare l’uso del servizio o limitare alcune funzionalità, se non venivano accettati i nuovi termini. Successivamente ha cambiato idea, dopo le numerose critiche ricevute, posticipando l’entrata in vigore al 15 maggio 2021.
La Federal Competition and Consumer Protection Commission (FCCPC) della Nigeria aveva avviato un’indagine per verificare il rispetto delle leggi locali sulla privacy e i diritti dei consumatori. Ad aprile 2024, Meta ha proposto alcuni rimedi, ma non sono stati ritenuti sufficienti. La commissione ha pertanto emesso l’ordine finale che prevede una serie di obblighi, oltre al pagamento di una sanzione di 220 milioni di dollari e il rimborso delle spese (35.000 dollari) entro 60 giorni.
Meta deve consentire una libera scelta agli utenti nigeriani, senza limitare le funzionalità di WhatsApp o imporre la cancellazione dell’app. Deve inoltre interrompere la condivisione dei dati con Facebook e terze parti, in assenza di un consenso esplicito. Deve infine ripristinare le pratiche di condivisione dei dati adottate nel 2016.
Un portavoce di WhatsApp ha dichiarato:
Nel 2021 ci siamo rivolti agli utenti di tutto il mondo per spiegare come avrebbe funzionato, tra le altre cose, parlare con le aziende e, sebbene allora ci fosse molta confusione, in realtà si è rivelato piuttosto popolare. Non siamo d’accordo con la decisione odierna e con la multa e presenteremo ricorso contro la decisione.
Meta ha ricevuto una multa di 390 milioni di euro in Europa per la violazione del GDPR con le inserzioni personalizzate. Per simili motivi è stata costretta a sospendere il lancio delle funzionalità IA e del nuovo modello Llama multimodale.