“Da oggi, quando ricevi un messaggio, WhatsApp ti segnalerà se si tratta di un messaggio che ti è stato inoltrato”. E come sempre una piccolissima novità, quando moltiplicata per miliardi di unità, diventa qualcosa in grado di cambiare in modo massiccio le cose. In questo caso si tratta di un modo differente di percepire e interpretare i messaggi su WhatsApp, nella direzione di un’ ecologia comunicativa più forte e radicata nella messaggistica sull’app.
A giovarne dovrebbe essere l’ecosistema WhatsApp nel suo complesso (con riferimento particolare all’Italia, ove l’applicazione ha trovato una delle maggiori penetrazioni a livello mondiale). L’idea è semplice, ma al tempo stesso valida – l’efficienza la si potrà valutare col senno del poi: esplicitando ad un destinatario che un messaggio ricevuto non è originale, ma inoltrato pari pari da un altro messaggio ricevuto da altri, significa rendere trasparente il ruolo del mittente. Quando si scrive un messaggio, del resto, si invia una parte di sé all’interno dei metadata impliciti della comunicazione; quando si inoltra un messaggio altrui senza esplicitarne la provenienza, invece, si gioca sull’opacità di questo passaggio regalando le vesta della sincerità a contenuti che spesso hanno finalità terze.
La conseguenza è che agli occhi del ricevente il messaggio sarà percepito nel suo giusto contesto: ” sarà più semplice conoscere la provenienza di un messaggio all’interno di una chat individuale e di gruppo e capire se un amico o un familiare ti ha scritto direttamente, o se il messaggio era stato originariamente composto da qualcun altro”. Per le catene di Sant’Antonio che girano su WhatsApp compare quindi ora un piccolo grande ostacolo rappresentato da un’etichetta che squalifica il messaggio, barriera ostruttiva che potrebbe limitare varie tipologie di abuso costruite sull’app (tra le quali anche spam, phishing e tentativi di attacco tramite invio di link).
“Ti invitiamo ad essere prudente quando condividi messaggi che sono stati inoltrati”, spiega WhatsApp: “Ti ricordiamo, inoltre, che puoi segnalare un contatto come spam o bloccarlo facilmente e che puoi sempre contattare WhatsApp per ricevere assistenza”. Ma intanto, in favore della consapevolezza degli utenti e della trasparenza delle comunicazioni, ecco che i messaggi inoltrati saranno francobollati con apposita indicazione (il cui espediente grafico non è stato al momento ancora esplicitato). Sapendo che fare lo screenshot di una storia su Instagram è cosa visibile dall’utente, probabilmente limita le occasioni in cui lo si farà ed in ogni caso esplicita i rapporti di forza tra i due poli della comunicazione; allo stesso modo succede ora con i messaggi inoltrati su WhatsApp, ove è la trasparenza nei flussi a rendere esplicite le dinamiche ed a frenare le derive più antipatiche.
Un piccolo passo per gli utenti, un grande passo per il tentativo di WhatsApp di mantenere sano il proprio ecosistema comunicativo.