Nell’agone competitivo della messaggistica mobile, WhatsApp potrebbe presto sfoderare l’arma della comunicazione mediata dal web, per combinare la portabilità delle funzioni mobile con la convergenza su sistemi che possono vantare la comodità della tastiera e la presenza attenta dell’utente.
Ad aver scovato la nuova funzione nel codice dell’app è AndroidWorld.nl : rimossa dagli update più recenti ma presente nella versione 2.11.471 dell’app, è rivelata da alcune stringhe di codice che fanno riferimento a una certa funzione denominata “WhatsApp Web”, che includerebbe la possibilità di connettersi all’app a mezzo desktop e un sistema di tracciamento per le attività recenti che si riverbererebbe sullo status dell’utente.
L’app recentemente acquisita da Facebook, per allinearsi alla concorrenza di altri servizi di messaggistica istantanea quali Line, Viber, Telegram e WeChat e offrire la possibilità di interagire a mezzo desktop, non avrebbe previsto alcuna integrazione con il social network in blu, mantenendo le promesse formulate nei mesi scorsi. Per l’autenticazione il servizio preferirebbe fare leva su un sistema di QR Code e appoggiarsi al protocollo OAuth per associare l’account abbinato al numero di telefono al versante web dell’app.
Già esistono soluzioni per gestire Whatsapp e altre app di messaggistica mobile approfittando del proprio computer, in attesa che il codice avvistato nell’applicazione assuma la concretezza di un servizio: gli utenti sembrano però incoraggiati a confidare in un prossimo annuncio ufficiale dalle parole del CEO dell’app rivale Telegram, Pavel Durov, che nei giorni scorsi ha rivelato che Whatsapp avrebbe tentato di reclutare proprio a questo scopo degli sviluppatori afferenti al team di Telegram.
E se Whatsapp punta all’integrazione con il desktop e medita di proporre le chiamate vocali , altri servizi di messaggistica mobile tentano di spiccare dotandosi di servizi collaterali: Viber ha scelto ad esempio di puntare sulle proposte ludiche, per avvincere gli utenti intrattenendoli con sfide social.
Gaia Bottà