Sappiamo da tempo che Meta dovrà garantire il supporto alle altre applicazioni di chat in WhatsApp, come previsto dal Digital Markets Act che entrerà in vigore a marzo nei paesi dell’Unione Europea (lo stesso varrà per Messenger). Lo farà attraverso modalità che abbiamo descritto in un articolo dedicato. Oggi torniamo a scriverne per segnalare l’aggiornamento 2.24.5.18 rilasciato per la versione beta su Android e inerente proprio al tema dell’interoperabilità.
Supporto alle altre applicazioni di chat in arrivo su WhatsApp
Come visibile nello screenshot qui sotto, condiviso dalla redazione del sito WABetaInfo, l’update introduce una funzionalità che fa riferimento alle chat di terze parti
. Gli utenti potranno decidere se abilitare il supporto o meno per il loro account.
L’immagine è interessante poiché fa chiarezza su alcuni aspetti chiave di questa caratteristica, riguardanti soprattutto privacy e sicurezza. Proviamo a sintetizzarli.
- Le applicazioni di terze parti potrebbero utilizzare un metodo differente per la crittografia end-to-end;
- secondo Meta, si potrebbe avere a che fare con spam e truffe provenienti dalle altre app;
- i servizi di terze parti sono regolati da termini di servizi differenti, anche in relazione all’utilizzo dei dati personali.
Di quali applicazioni si tratta? Potrebbero far parte dell’elenco Telegram, iMessage, Signal e Messaggi di Google, anche se saranno i singoli sviluppatori a definirne le modalità. Ricordiamo che i sei gatekeeper individuati dalla Commissione europea e che dovranno rispettare gli obblighi previsti dal Digital Markets Act sono Alphabet (Google), Amazon, Apple, ByteDance (TikTok), Meta e Microsoft.
Le chat generate attraverso l’interoperabilità verranno mostrate in una sezione dedicata, separata rispetto a quelle native di WhatsApp, così da aiutare l’utente a distinguerle. La funzionalità sarà introdotta nella sua versione definitiva con un aggiornamento futuro.
WhatsApp: i termini di servizio stanno per cambiare
Restando in tema, ricordiamo che Meta ha annunciato l’arrivo di nuovi termini di servizio e di un cambiamento per l’informativa sulla privacy. Anche in questo caso, le modifiche apportate hanno come obiettivo quello di rendere la piattaforma conforme a quanto previsto dal Digital Markets Act e dal Digital Services Act in Europa.
Alcune delle novità, in vigore da aprile, riguardano l’abbassamento dell’età minima per accedere a WhatsApp (da 16 a 13 anni) e il meccanismo di trasferimento dei dati internazionali. Per tutti i dettagli invitiamo a leggere l’articolo dedicato.