Era l’inizio del 2016 quando WhatsApp rinunciava al contributo per l’attivazione, aprendosi gratuitamente a tutti gli utenti e prospettando di edificare un modello di business che permettesse a Facebook di monetizzare la propria acquisizione miliardaria : saranno probabilmente le aziende a sostenere economicamente la piattaforma di comunicazione, mentre gli utenti potranno continuare a fruire di un servizio gratuito.
A confermare quanto anticipato dalla dirigenza, e a corroborare gli indizi disseminati nel corso dei mesi, ci sono le fonti consultate da Reuters , che riferiscono di iniziative orientate alla comunicazione aziendale e alle gestione di rapporti fra le aziende e i loro utenti.
Reuters , entrata in possesso di documentazione interna al servizio di comunicazione, dà conto di una sperimentazione che sarebbe stata avviata dal mese scorso presso alcune aziende parte dell’incubatore per startup Y Combinator. Se Y Combinator non conferma, uno dei partecipanti al progetto offre informazioni concrete: Cowlar, azienda impegnata nel settore veterinario e nel monitoraggio del bestiame attraverso appositi indossabili per bovini, sarebbe in procinto di impiegare WhatsApp come canale di comunicazione con gli oggetti connessi a vantaggio degli allevatori. Attraverso apposite API, i dispositivi di Cowlar dovrebbero interfacciarsi con WhatsApp per trasmettere ai proprietari del bestiame i dati rilevati sui capi allevati, segnalando in maniera tempestiva eventuali dati anomali. Si tratterebbe di “un’opportunità enorme”, sostiene il CEO di Cowlar: nei paesi emergenti, dove l’allevamento è un’attività praticata in maniera estensiva, WhatsApp è un servizio già ampiamente diffuso.
WhatsApp starebbe altresì sondando il terreno presso gli utenti, spiega l’agenzia di stampa, per comprendere come recepirebbero l’idea di utilizzare la piattaforme per comunicare con le aziende , in maniera simile a quanto previsto per Facebook Messenger, e per verificare che già non sussistano problemi di spam. Questa indagine confermerebbe le intenzioni di Facebook di lanciare un servizio che da più parti è stato identificato come WhatsApp for Business: si tratterebbe di una versione del servizio a pagamento, dedicata alle piccole aziende che ambiscano a gestire la comunicazione con i propri utenti. Il lancio dovrebbe avvenire in India nel corso del 2017, paese in cui l’app raccoglie oltre 200 milioni di utenti, per poi eventualmente estendersi ai mercati di Indonesia e Brasile, dove WhatsApp è altrettanto affermato.
Si starebbe altresì esplorando la possibilità di offrire un servizio di trasferimento di denaro , così che la piattaforma possa ritagliarsi una percentuale sulle transazioni come già avviene per Messenger.
L’app di messaggistica, a seguito dell’acquisizione da parte di Facebook, ha intensificato la propria opera di sviluppo ad abbracciare la comunicazione vocale e video , la comunicazione cifrata e sempre maggiori garanzie in termini di sicurezza ma anche elementi social . Promette da sempre che non si nutrirà di advertising indiscriminato, e la condivisione dei dati con Facebook, annunciata a sorpresa lo scorso anno, ha suscitato un’ avversione tale da non poter costituire una strategia universale per la monetizzazione della sua rete di utenti in funzione delle necessità del social network in blu. In vista dello sviluppo di un modello economicamente sostenibile, la declinazione aziendale e la creazione di servizi collaterali a pagamento appare la via più percorribile.
Gaia Bottà