Il mercato delle soluzioni di messaggistica e comunicazione sta muovendo verso la convergenza, in una rincorsa in cui le applicazioni si affrettano a completarsi con i servizi offerti dai concorrenti, in un agone che non distingue più piattaforme desktop e mobile, in linea con l’ evolvere del mercato della connettività. In questo senso sta operando WhatsApp, che ha annunciato l’integrazione delle videochiamate per tutti i propri utenti.
Anticipato dalla beta rilasciata nei giorni scorsi , il servizio di videochiamate a partire dai prossimi giorni verrà implementato per il miliardo e oltre di utenti WhatsApp su piattaforma Android, iOS e Windows Phone . Si tratta di una funzione lungamente attesa, vista l’attuale tendenza di WhatsApp all’allineamento con altri servizi: Skype faceva un vanto delle videochiamate già nel 2006 e sta continuando ad affinarne le funzioni , Apple nel 2010 ha lanciato Facetime per il proprio ecosistema, Google ha evoluto i propri servizi di videochiamate già disponibili su Hangouts con l’ avvento di Duo, Facebook Messenger, l’applicazione che il social network ha rivoluzionato nel corso degli ultimi anni per non sovrapporsi WhatsApp, si è dotata delle videochiamate nel mese di settembre.
La funzione di videochiamate di WhatsApp offre all’utente le ordinarie caratteristiche di questo tipo di servizi: oltre alla possibilità di passare dalla videocamera frontale a quella posteriore del dispositivo, il servizio si adatta all’orientamento dello smartphone e consente di ridurre la finestra del video per operare su altre applicazioni. Dal punto di vista della sicurezza , aspetto che il servizio mostra di tenere in considerazione, da ultimo con l’ introduzione dell’autenticazione a doppio fattore, anche le videochiamate saranno protette da cifratura end-to-end, implementata nel mese di aprile. Per il momento il servizio di videochiamate si mostra senza fronzoli e limitato alle conversazioni da uno a uno, e adatterà la propria qualità in base all’ ampiezza di banda disponibile , assicura il comparto tecnico, così da servire al meglio la sconfinata di platea di utenti e potenziali utenti dei paesi emergenti come India e Brasile, in cui l’applicazione ha già fatto breccia e su cui farà leva per ampliare la propria base installata.
A puntare ancora di più sull’immediatezza è Skype , nella sua declinazione Web: dopo aver offerto la possibilità di invitare alle conversazioni partecipanti non registrati, è ora concesso avviare una comunicazione mediata da Skype for Web a mezzo desktop senza bisogno di loggarsi con un account .
Nessun limite alle funzioni, dalle videochiamate alle conversazioni di gruppo, passando per la condivisione di file: è necessario però un account per recuperare la conversazione trascorse 24 ore, o per chiamare le linee telefoniche.
Skype è esplicita nel sottolineare che si tratta di un aggancio per i non utenti che “vogliano conversare rapidamente con qualcuno nel mondo, in maniera gratuita”. Se l’obiettivo di conquistare nuovi utenti è dichiarato, meno scontato è l’entusiasmo di utenti che con molte probabilità hanno a disposizione soluzioni alternative su mobile: basti pensare che Skype può contare su 300 milioni di utenti attivi al mese su base globale, mentre WhatsApp, solo in India, ne vanta 160 milioni.
Gaia Bottà