Roma – La novità che interessa molti operatori del settore e naturalmente tutti gli utenti di rete più evoluti, è quella secondo cui il ministero delle Comunicazioni ha indetto una consultazione pubblica che potrebbe portare ad una vera liberalizzazione del Wi-Fi.
Sottoposto ad una rigida disciplina prevista dall’ormai celeberrimo decreto Gasparri, il Wi-Fi potrebbe conoscere una seconda giovinezza nel nostro paese. La consultazione promossa dal Ministero riguarda infatti la possibilità di modificare quel decreto eliminando le limitazioni geografiche . Tutte le indicazioni per gli interessati alla consultazione sono disponibili qui .
Si moltiplicano intanto gli esperimenti di applicazione del Wi-Fi nelle strade cittadine. Proprio ieri a Trento è stato illustrato il progetto WILMA OpenLab dovuto alla collaborazione tra la società di TLC Alpikom , l’Università di Trento e l’Istituto trentino di Cultura.
WILMA (Wireless Internet Location Management Architecture), che sfrutta l’infrastruttura tecnologica messa a disposizione dall’Ufficio reti e dal Servizio informatica del Comune di Trento , consente connessioni ad internet ad alta velocità nelle principali vie del centro cittadino, ma non si limita a questo.
“Ci eravamo chiesti tra anni fa – ha spiegato Gianni Lazzari, responsabile della divisione Sistemi sensoriali interattivi dell’Istituto trentino – quali sarebbero state le modalità con cui, in un prossimo futuro, gli utenti si sarebbero collegati ad Internet”. Da qui, dunque, la sperimentazione del Wi-Fi e in particolare la realizzazione di WILMA, pensata per “arrivare a definire dei modelli del contesto di lavoro e dell’utente”, in pratica Wi-Fi associato a servizi di localizzazione dell’utente.
Secondo Roberto Battiti, direttore del gruppo di ricerca sulle reti dell’Università, “nell’ambito del progetto sono stati approfonditi e sviluppati gli aspetti specifici legati alla progettazione ottimale della rete, gestione degli accessi e qualità di servizio, tramite il software WILMAGATE, localizzazione dell’utente e fornitura di servizi sensibili al contesto ed alla posizione (location-aware services). Il dispositivo dell’utente può conoscere la propria posizione nel territorio, spetta quindi all’utente decidere quando ed a chi comunicarla per ricevere informazioni e servizi specifici (ad esempio i ristoranti aperti che si trovano nel raggio di 300 metri, oppure il luogo dove è in atto un seminario)”.
Le attività di WILMA OpenLab non sono consentite dalla legge e se il progetto può operare lo si deve ad un autorizzazione speciale del ministero delle Comunicazioni. “Siamo molto confidenti nel nuovo decreto di liberalizzazione in discussione al Ministero – ha spiegato Pompeo Viganò, amministratore delegato di Alpikom – decreto che aprirebbe scenari molto importanti per l’ ultimo miglio wireless , su cui abbiamo investito molto”.
Secondo Viganò poiché a WILMA possono connettersi tutti coloro che dispongono di uno strumento Wi-Fi nelle aree coperte e che al Wi-Fi sono associati tutta una serie di nuovi servizi , l’OpenLab di fatto apre “una finestra sul futuro”. “Possiamo infatti dimostrare i servizi del futuro: – ha dichiarato Viganò – servizi incentrati sulla convergenza della comunicazione su standard Internet, in una prospettiva in cui tutto sarà mobile, interattivo, multimediale”.
Tutto questo condito evidentemente dal VoIP , naturale “alleato” del broad band per portare su linea dati le chiamate voce. “Oggi – ha spiegato Viganò – possiamo già usare, in via dimostrativa, il nostro telefonino per telefonare tramite Internet con connessione WI-FI e tecnologia Voice over IP. In pratica il cellulare si trasforma in un cordless cui è associato anche un numero personale che segue il proprietario nei suoi spostamenti. Io ho già un terminale che stiamo sperimentando”. “Quando sono a casa – ha detto – funziona come un cordless tradizionale, quando sono in ufficio o in centro città, grazie all’OpenLab, sono raggiungibile allo stesso numero di casa. E questo sarà progressivamente esteso con la rete Alpikom in tutto il territorio provinciale”. Decreto permettendo, evidentemente.