UPDATE : Con l’aggiornamento di domani apparirà una sostanziale revisione di questo articolo al fine di correggere alcune imprecisioni.
Ci scusiamo con i lettori, la redazione
Taiwan – Già affermatosi in Corea, dove Samsung ha lavorato per conquistare la propria fetta di mercato, il protocollo di comunicazione wireless Wi-Bro ha ottenuto il riconoscimento ufficiale dalla IEEE 802.16 Conference di Taiwan dei giorni scorsi come standard internazionale. L’approvazione è la conseguenza di un risultato quasi plebiscitario, che ha raggiunto il 98,6 per cento di sì, annunciato dal presidente del sottocomitato dell’organismo di standardizzazione. La dichiarazione ufficiale avrà luogo il prossimo 7 dicembre, ma “in un’era di votazioni elettroniche – come recita il comunicato stampa diffuso da – il risultato è già acquisito”.
Il protocollo Wi-Bro è identificato dalla sigla 802.16e, che fa parte della famiglia “generale” 802.16 (meglio nota come WiMax), e che trova ideale applicazione sulle reti mobili.
Come ben spiegato nel comunicato stampa pubblicato dall’organizzazione dell’ Infomobility Telematics Forum 2005 (che avrà luogo domani a Torino), “il nuovo standard comprende molte caratteristiche della versione più generale, per esempio le frequenze radio utilizzate che coprono le bande dei 2,3, 2,5, 3,3, 3,5 e 5,8 GHz e la modalità di modulazione (divisione di frequenza ortogonale, OFDM)”.
Sono state però aggiunte alcune nuove funzionalità specifiche per l’utilizzo in mobilità, le più importanti delle quali sono: l’accesso multiplo in OFDM, che suddivide lo spazio di frequenze disponibili in diversi gruppi di portanti con sottocanali e riduce le interferenze per i terminali con antenna omnidirezionale (tipicamente i terminali mobili); la scalabilità dell’occupazione dei canali sulla base della disponibilità di banda, che permette di concentrare la potenza di trasmissione nei collegamenti dove è più necessaria; il supporto di antenne adattative, ossia con la focalizzazione in ricezione e trasmissione effettuate “formando” il fascio radio con mezzi non meccanici ma elettronici; miglioramento nella gestione dell’handoff, ossia il passaggio di un terminale da una stazione base a un’altra senza perdita di connessione, e del roaming, ossia la possibilità per un abbonato di un gestore di connettersi tramite un altro gestore. “Tutto ciò – spiegano gli esperti dell’ITF – dovrebbe consentire a un terminale di rimanere collegato in modo utile (ossia trasferendo dati) fino a una velocità di circa 120 chilometri all’ora, limite dettato dalle caratteristiche del protocollo di handoff”.
L’applicazione dello standard per l’interoperabilità tra i vari prodotti sarà compito, come di consueto, dei consorzi industriali. Quello che si occupa dell’IEEE 802.16 è il WiMax Forum , che ha già definito una serie di profili per lo standard “generale” (le certificazioni sono in corso ed entro fine anno saranno rilasciate a un buon gruppo di prodotti) e che ha in corso di definizione anche quelli relativi al Wi-Bro.
Ma da una costola del capostipite IEEE 802.11 (Wi-Fi), sta per nascere un nuovo protocollo, contraddistinto dalla sigla 802.11p, pensato per la mobilità veicolare. Può funzionare anche a velocità elevate (200 Km/ora) e ha un raggio d’azione elastico, all’aumentare del quale continua a funzionare, ma a velocità più ridotta: comunque a 300 metri arriva a 6 Mbit/secondo. Negli USA è stato ribattezzato WAVE (Wireless Access for Vehicular Environment).