Perugia – In un Paese come l’Italia, in cui le infrastrutture TLC segnano il passo e il WiMax viene vista come una soluzione alle lacune di cui sopra, è naturale che proliferino le sperimentazioni di comunicazioni su tecnologia wireless. Fra queste è da segnalare l’ultimo traguardo raggiunto dal CISAR , Centro Italiano Sperimentazione Attività Radiantistiche.
Sabato scorso, l’ultima iniziativa realizzata dall’associazione ha infatti messo a segno un importante record, effettuando con successo “un nuovo collegamento di test – spiega lo stesso CISAR – con la tipologia digitale sulla banda dei 5 Ghz aumentando di ben 21 km il risultato precedentemente ottenuto”.
Il collegamento ha coinvolto il Monte Cesen (TV), 1405 metri, con Bocca Trabaria (PG), 1200 metri, con una tratta della lunghezza effettiva di 261,1 Km. “La banda utilizzata – continua l’associazione – è stata di 10 Mhz, che ha permesso di avere fino a 6 Mbps reali di trasferimento”. Assicurano i ricercatori che sarebbe stato possibile anche raggiungere bande più elevate (che sfiorano i 10Mbps) semplicemente cambiando le schede madri utilizzate.
Il collegamento, che è stato testato durante tutto l’arco della giornata, grazie anche alle ottime condizioni meteo e propagative, è risultato estremamente stabile, convalidando questo nuovo successo del gruppo di persone che alacremente si sta occupando della rete nazionale larga banda CISAR”.
L’associazione CISAR sta infatti dando vita ad una rete a banda larga a livello nazionale . “Questa rete – spiegano all’associazione – è aperta a qualsiasi radioamatore, facente parte dell’associazione E non. Tutti i radioamatori sono quindi invitati a partecipare con le proprie esperienze, apparecchiature ma, soprattutto, volontà”.
L’associazione ritiene che il risultato ottenuto sabato possa essere considerato un record di livello europeo, “non avendo trovato traccia di collegamenti via terra di simile lunghezza sulla banda dei 5 Ghz”. Il tutto, sottolineano dal CISAR, “utilizzando apparati di uso comune a tutti i radioamatori ed antenne modeste, la cui descrizione sarà riportata prossimamente nel bollettino tecnico”.
Il successo di questa iniziativa fa seguito ad altre realizzazioni sviluppate da associazioni indipendenti e di carattere amatoriale, che nulla hanno di “dilettantistico” quanto a progettazione, implementazione e risultati raggiunti. E che fanno ben sperare sulle possibilità di collegamento delle aree storicamente interessate dal digital divide.
D.B.