La recente scoperta di pacchi bomba negli aeroporti britannici e mediorientali alimenta nuovi allarmi di sicurezza in merito alla crescente diffusione delle connessioni WiFi sugli aerei di linea: un malintenzionato potrebbe sfruttare la rete wireless per far esplodere un ordigno o attivarne il timer , dicono gli esperti specializzati.
In particolare è Roland Alford, managing director di Alford Technologies , a lanciare il nuovo allarme: la presenza di componenti di cellulari all’interno delle cartucce-bomba individuate di recente lascia supporre che gli attentatori intendessero utilizzarli. Ciò stabilito, Alford sostiene che la presenza di una rete WiFi funzionante in volo fornisca a un attentatore “un bel po’ di possibilità per stabilire un contatto con un dispositivo presente su un aereo”.
Il WiFi aereo rappresenterebbe insomma l’ennesimo rischio per la sicurezza dei voli, dice Alford, e le autorità dovrebbero riconsiderare il permesso concesso alle compagnie aeree di installarli per i passeggeri dotati di computer, tablet o smartphone con relativa connettività WiFi.
Allarmismo ingiustificato, risponde il general manager e CTO della società di consulenza per il WiFi Novarum Ken Biba. I potenziali malintenzionati hanno già un gran numero di opzioni per realizzare reti point-to-point per mettere in pratica i loro nefasti progetti, dice Biba, inclusi connessione Bluetooth e radiotrasmettitore “vecchia maniera”.
Le opzioni disponibili sono tante, dice il consulente, ma al crescere della complessità del setup aumenta proporzionalmente la possibilità che qualcosa vada storto e la bomba non funzioni. Per questo, sostiene Biba, la presenza del WiFi sui voli di linea è al massimo ininfluente e il sistema che garantisce i migliori risultati ai malintenzionati resta sempre il vecchio timer per la detonazione automatica che non necessita di controllo da remoto.
Alfonso Maruccia