Problemi con i vicini che “rubano” la connessione WiFi o ficcanasano nelle LAN? Se i meccanismi di cifratura avanzata non dovessero bastare, chi deve fare i conti con questo genere di problematica avrà presto a disposizione un nuovo strumento difensivo, vale a dire una vernice ad alta tecnologia in grado di rendere impermeabile la postazione (o le postazioni) connessa in rete.
Scienziati dell’Università di Tokyo sono riusciti infatti a sintetizzare un materiale in grado di bloccare efficacemente le comunicazioni in radiofrequenza , una vera e propria tintura assorbi-onde che sarebbe molto più efficiente di quelle simili disponibili sino a oggi .
Se infatti gli attuali prodotti commerciali non sono in grado di andare oltre i 50 GHz, le comunicazioni WiFi possono fare uso di (micro)onde che arrivano sino ai 100 GHz e oltre sullo spettro elettromagnetico . A questo punto non c’è vernice che tenga e, a parte chiudere in gabbia la/e stanza/e o costruirsi l’ufficio in un bunker anti-atomico a doppio strato di piombo, la rete sarà perfettamente raggiungibile da entità e soggetti esterni.
La vernice giapponese è però in grado di superare i succitati limiti , contenendo un ossido composto alluminio-ferro capace di risuonare alla stessa frequenza delle microonde del WiFi più spinto, bloccando ogni tentativo di accesso e isolando con successo l’ambiente. Secondo le misurazioni dei ricercatori, la vernice è in grado di inibire le comunicazioni che viaggiano sino a 182 GHz, vale a dire oltre quattro volte la capacità di assorbimento nominale degli ossidi ferrosi standard utilizzati nei prodotti attualmente in commercio.
E c’è di più: secondo Shin-ichi Ohkoshi e il suo team, produrre la vernice da loro ideata ha un costo relativamente economico. Gli scienziati hanno commissionato a una società esterna la produzione di un campione da 100 chilogrammi, verificando che le spese di manifattura non superano i 14 dollari a chilo . Poco più che 10 euro, in pratica come una confezione di vernice low-tech .
Alfonso Maruccia