Nintendo è stata condannata a pagare 10 milioni di dollari per aver utilizzato nelle proprie console Wii una tecnologia brevettata da terzi .
Il caso vede al centro della contesa la società iLife Technologies con base in Texas, che il 23 dicembre 2013 ha adito la Corte distrettuale del Northern District di Dallas per violazione di una tecnologia da essa brevettata, che sarebbe stata impiegata in 36 milioni di console Wii.
Originariamente pensata per rilevare le cadute, la tecnologia del brevetto si è rivelata per l’azienda texana utile in altre applicazioni permettendole di raggiungere accordi di licenza con produttori di fitness tracker quali Fitbit e Jawbone. Valutandone la licenza 4 dollari a console, Dallas iLife Technologies chiedeva quindi 144 milioni di dollari.
Il giudice Barbara M. G. Lynn è arrivato – nonostante due diversi tentativi da parte di Nintendo di chiedere lo spostamento del processo a Seattle – a riconoscere la violazione del brevetto ed ha anche respinto le richieste di annullamento del titolo di privativa presentate da Nintendo.
Nonostante la grande differenza tra quanto richiesto e quanto ottenuto, iLike Technologies ha detto che la sentenza “ha fatto giustizia e che sente che la giuria ha svolto un buon lavoro nel valutare la questione”.
I legali della giapponese per il momento non hanno commentato la sentenza, ma Nintendo ha già fatto sapere che ricorrerà in appello contro di essa.
Claudio Tamburrino