L’interfaccia con cui l’utente impartisce comandi alla propria console Wii non sarebbe originale, ma somiglierebbe troppo da vicino a quella descritta da certi brevetti Philips: chiamata a valutare le accuse depositate dall’azienda olandese, la England and Wales High Court ha decretato la violazione dei titoli da parte di Nintendo.
Philips si era mossa contro il colosso videoludico nel 2012, dopo aver tentato di stringere con Nintendo degli accordi di licenza sulle tecnologie descritte dai suoi brevetti e implementate nei controller per Wii senza alcuna autorizzazione. Nintendo, che riteneva di detenere ogni diritto sulle tecnologie adottate, non è mai scesa a patti, subendo così l’offensiva di Philips nei tribunali di Regno Unito, Francia, Germania e, più di recente, degli Stati Uniti .
La giustizia britannica, la prima a pronunciarsi sul caso, ha stabilito che le console Nintendo Wii e Wii U e le loro periferiche violino il brevetto europeo 0,808,484 , che descrive il metodo e gli strumenti per controllare un corpo virtuale, e il brevetto europeo 1,573,498 , che illustra una interfaccia utente basata su un dispositivo di puntamento. Nonostante esistano da tempo sul mercato delle interfacce videoludiche simili, nessuna come nell’implementazione di Nintendo si avvicinerebbe tanto alla descrizione della tecnologia di proprietà di Philips e, secondo la corte , l’azienda giapponese non avrebbe saputo offrire delle giustificazioni valide a supporto dell’originalità dei propri prodotti.
La decisione del tribunale britannico non è definitiva: se Philips, che ha chiesto una compensazione per la violazione, non si pronuncia su quanto accadrà nel prossimo futuro, Nintendo medita di ricorrere in appello per “assicurarsi che questa decisione non condizioni le vendite costanti della sua acclamatissima linea di hardware per videogiochi, di software e di accessori”. ( G.B. )