“Non aspettatevi un Google killer” ha dichiarato Jimmy Wales riguardo al suo motore di ricerca collaborativo Wikia Search , da ieri online. Le più ottimistiche aspettative sono state ridimensionate dallo stesso fondatore del progetto: sarà la collaborazione degli utenti a fare di Wikia Search un search che possa competere con gli avversari più quotati, con i loro algoritmi rigorosamente segreti, che non sfuggono alle manipolazioni .
Online in versione alfa, Wikia Search conta per ora su un algoritmo il cui codice è aperto : chiunque potrà partecipare per affinarlo e per migliorarne l’efficienza.
Ma la collaborazione degli utenti si declinerà anche in un altro senso: per rendere Wikia Search un gatekeeper di contenuti trasparente e realmente fondato sulle esigenze degli utenti, la presentazione dei risultati sarà altresì determinata dalla partecipazione dei netizen , sotto forma di votazione relativa all’utilità dei risultati mostrati. Ogni risultato potrà essere discusso dagli utenti in pagine wiki dedicate e i cittadini della rete saranno inoltre invitati a gestire dei profili personali nei quali elencare le chiavi di ricerca utilizzate, profili restituiti a chi cercherà la stessa parola chiave.
La filosofia alla base di Wikia Search è dunque fondata su apertura e trasparenza: Wales risponde per le rime a chi sostiene che il codice aperto faciliti eventuali manipolazioni, e si dice convinto che non siano chiusura e segretezza la chiave di volta per garantire la neutralità dei risultati. Iniettare nel motore di ricerca l’intelligenza collettiva dei cittadini della rete significherà incaricarli di operare un controllo sui propri pari e su coloro che utilizzano sistemi truffaldini per avvantaggiarsi e guadagnare rilevanza fra i risultati. Un sistema che peraltro previene ogni possibile accusa di controllo editoriale da parte dei motori di ricerca e di coloro che li gestiscono.
Ma i buoni propositi non sembrano bastare: sul progetto Wikia Search si stanno abbattendo da più fronti critiche e analisi perplesse . Benché si parli già delle funzioni sociali del motore di ricerca collaborativo, il progetto ancora non le include appieno: un esempio su tutti, l’impossibilità di votare i risultati.
Ma è Techcrunch il più aggressivo nel recensire il servizio, forse in vista della sua natura for profit , fondata su un modello di business ancora non ben precisato : “il prodotto sarebbe stato deludente anche se non fosse stato al centro dell’hype” e il servizio necessita ancora di una mole enorme di lavoro, in primo luogo sul fronte software. Accuse fondate? Il dirigente di Wikia Search Gil Penchina aveva messo in precedenza le mani avanti: non è che una versione alfa. TC sembra non aver compreso del tutto le dinamiche su cui si fonda Wikia Search, ha spiegato con garbo Wales: saranno gli utenti a collaborare per edificare il motore di ricerca.
Gaia Bottà