Le soffiate di Wikileaks come strumento di divinazione bellica. All’Università di Edinburgo un gruppo di ricercatori ha studiato con somma perizia i cosiddetti Diari della Guerra , il pacchetto di oltre 70mila cablo militari pubblicati in esclusiva dalla piattaforma di Julian Assange nell’estate del 2010. Informazioni dettagliate sullo sviluppo del conflitto in Aghanistan, sfruttate dall’ateneo scozzese per prevedere il futuro .
Nello specifico, il report pubblicato nell’ultima edizione del Proceedings of the National Academy of Sciences è partito dall’analisi di tutti gli incidenti nel periodo coperto dai cablo, dal 2004 al 2009. Dalle strategie militari preparate a tavolino agli eventi spontanei e dunque imprevedibili. I ricercatori scozzesi hanno così preparato un particolare e complesso algoritmo che riesca a prevedere il numero di attacchi nella guerra afghana .
I risultati si sono rivelati sorprendenti. I ricercatori hanno previsto un aumento degli incidenti di guerra dai 100 nel 2009 ai 228 nel 2010. Alla fine di quell’anno, i responsabili della NGO Afghanistan Safety Office hanno registrato 222 incidenti . Appena sei in meno rispetto al numero indicato dall’algoritmo basato sulle spifferate di Wikileaks.
Dalle evidenze statistiche alla conformazione del territorio dell’Afghanistan, gli studiosi scozzesi hanno inserito le più svariate variabili all’interno dell’algoritmo sperimentale. Uno strumento non certo perfetto, dal momento che funziona soltanto per quei territori “stabili”, ovvero soggetti – anche in base alla posizione geografica – a dinamiche belliche prevedibili . I dati offerti da Wikileaks sembrano però aver guadagnato una nuova, preziosa potenzialità.
Mauro Vecchio