Una burla architettata ad arte, rivendicata dal celebre sito delle soffiate Wikileaks in un micropost cinguettato su Twitter. La piattaforma di Julian Assange – insieme ai suoi citati sostenitori – ha fatto circolare in Rete un falso editoriale a firma Bill Keller, fino allo scorso settembre executive editor del New York Times .
Numerosi osservatori sono caduti nella trappola di Wikileaks, che è riuscita ad ingannare i lettori del celebre quotidiano statunitense con un articolo decisamente realistico. Persino i link interni all’editoriale rimandavano a contenuti effettivamente prodotti dal NYT. Nel pezzo, Bill Keller si occupava dei tormentati rapporti tra il sito e le aziende a stelle e strisce .
Da Visa a Mastercard, fino al colosso dei pagamenti online PayPal. Il falso editoriale preparato da Wikileaks ha denunciato l’embargo pianificato dalle società statunitensi per bloccare le donazioni verso il sito delle soffiate. Almeno questo il pensiero del falso Bill Keller, quello che ha appunto firmato l’articolo-bufala.
Lo stesso Assange non ha certo stretto amicizia con il grande ex del NYT, già responsabile della pubblicazione di un profilo biografico ritenuto offensivo. La piccola vendetta del founder di Wikileaks non sembra piaciuta granché allo stesso Keller, che ha parlato di una “burla adolescenziale, nemmeno divertente”.
Mauro Vecchio