Con i capelli biondi e il viso da cherubino, il giovane studente islandese Sigurdur Siggi Thordarson era riuscito a guadagnarsi la fiducia incondizionata del founder di Wikileaks Julian Assange, a capo della chat-room e primo punto di contatto tra il celebre sito delle soffiate e tutti quei volontari, giornalisti, informatori desiderosi di collaborare per la condivisione trasparente di documenti segreti e cablo diplomatici.
Appena 18enne, Siggi Thordarson sembrava più che un volontario di fiducia, quasi un braccio destro del portavoce Assange. Invece, in assoluto silenzio, lo studente islandese ha collaborato per più di tre mesi con i vertici del Federal Bureau of Investigation (FBI), guadagnando circa 5mila dollari per la consegna di varie informazioni cruciali sullo stesso sito delle soffiate digitali.
Dopo un volo a Washington, Thordarson avrebbe consegnato ai federali statunitensi un totale di otto hard drive contenenti log delle chat, filmati e un vasto assortimento di informazioni sulle personalità coinvolte nelle attività di Wikileaks . Una vera e propria talpa degna dei classici film di spionaggio, una figura apparentemente amica per Julian Assange, subito paragonata ai vecchi infiltrati nei gruppi attivisti dell’era Hoover.
“Quando Julian l’ha incontrato per la prima o la seconda volta, io ero lì – ha commentato Birgitta Jonsdottir, attuale deputato pirata al Parlamento islandese – L’ho avvertito sin dal primo giorno, c’era qualcosa che non andava in quel ragazzo e infatti chiesi di non averlo con me nella squadra che lavorò sul progetto Collateral Murder”. Attualmente, Thordarson sta affrontando un processo in patria per crimini finanziari legati al fisco.
Mauro Vecchio